Mostra del Cinema. Un giorno da preti tra esorcismi e demoni

Venerdì 1 Settembre 2017
William Friedkin
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Un giorno da preti. La Mostra entra in chiesa tra ecologismo, terrorismo e possessioni. William Friedkin con padre Amorth e Paul Schrader con Ethan Hawke toccano argomenti spinosi, ambigui, con il loro consueto cinema investigativo, mai rassicurante. Un prete che scaccia il Male, un altro che col Male si confronta fino alle estreme conseguenze.

Il regista de L'esorcista, a 45 anni dal suo film più famoso, entra in contatto con padre Amorth, l'esorcista più illustre del Vaticano, che ha sempre avuto un debole per quel film. La proposta di Friedkin è quella di poter filmare uno dei suoi esorcismi. Il prete accetta, a patto che il regista abbia solo una videocamera e non ci sia nessun altro con lui. Padre Amorth, modenese, partigiano e di famiglia cattolicissima, morirà poco dopo e quella sarà l'ultima battaglia col Diavolo. 

Il film, che contempla anche interviste a prelati, psichiatri e neurochirurghi, mostra dunque Padre Amorth al lavoro, non privo di ironia e sarcasmo durante il dialogo col Male, ma non è facile capire se tutto sia veramente reale, perché pur impressionando, la scena resta al di sotto di un potenziale immaginato, anche se va detto che si trattava del nono esorcismo sulla stessa persona, una donna frusinate.

Friedkin comunque si chiede quale credibilità abbiano queste manifestazioni, senza trovare una risposta: La vita  d'altronde è piena di misteri. E ancora: Nessuno può essere sicuro che Dio non esista. Io ho provato grande compassione per la donna posseduta. Invece il Male esiste: Oggi è il fondamentalismo islamico. Amorth non aveva paura del Diavolo, lo trattava come uno stupido. E lui poteva permetterselo. Nella mia vita ho assistito a tante cose incredibili: messe voodoo, cerimonie nere, ma nulla come i due avvenimenti estremi che ho potuto filmare: una condanna a morte nel '62 e ora questo esorcismo. 

Tuttavia il film ha avuto un epilogo spiacevole e sconcertante, come si vede nel finale del documentario, quando Friedkin ha tentato di avvicinare la donna al suo paese, dimostrando che l'esorcismo è fallito per l'ennesima volta e ricevendo urla sataniche da lei e minacce di morte dal fratello: Una vicenda incredibile, ammette il regista. Da un Padre che duella con Satana, a un altro che più terrenamente battaglia con gli uomini. Ethan Hawke è padre Toller, ex cappellano militare, che in un piccola chiesa con pochi fedeli al seguito, si trova nel mezzo di una discussione familiare tra una donna incinta e il marito che vorrebbe abortisse, perché il mondo presto scomparirà, prima di diventare per le nuove generazioni un luogo inospitale. Le conseguenze di un gesto disperato del marito, porterà il pastore a scelte drastiche e pericolose. Paul Schrader, sceneggiatore e regista: Ho avuto una educazione religiosa, ma fino a poco tempo fa non avevo pensato di fare un film su questo, ossessionato come sono sempre stato dal sesso e dalla violenza. Ma due anni fa ho capito che era il momento. L'urgenza è anche dettata al fatto che l'umanità non supererà questo secolo.

Ecco un altro tema dominante: la sopravvivenza dell'umanità, già al centro di Downsizing. Ma qui c'è anche molto altro. Il finale del film infatti sconcerta non poco, una scelta che ha, come spesso accade per Schrader, diviso i pareri: L'Olocausto del proprio corpo non è solo una percezione cattolica. Anche noi riformisti olandesi abbiamo la stessa patologia. La cristianità esprime la purificazione attraverso il sangue. Di animali, di Cristo insomma è un tema ricorrente e comunque ognuno è libero di leggere il finale come vuole.

Ethan Hawke è al suo primo ruolo da prete: Era una sensazione di mia nonna. Per fortuna invece sono diventato attore. Ho pregato a lungo perché non arrivasse questa chiamata. Come vedete sono sempre stato circondato dalla religione. E questo film, tra disperazione e speranza, non dà risposte.
Ultimo aggiornamento: 10:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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