VENEZIA - Vogliamo scusarci per le nostre azioni e per ciò che abbiamo causato. Non è mai stata nostra intenzione violare le vostre regole né mettere in pericolo qualcuno. Siamo dispiaciuti e non lo faremo mai più.
Chiedono scusa a Venezia, ai veneziani e al sindaco attraverso Il Gazzettino, i sei giovani tuffatori belgi che domenica mattina si sono tuffati dal ponte della Costituzione. Preferiscono mantenere l'anonimato e il portavoce del gruppo B.K., 23 anni, ci racconta da dove è nata questa spericolata e pericolosa idea, e le sue conseguenze.
«Era la prima volta che venivamo a Venezia, siamo arrivati alle 23 della sera prima e il giorno dopo siamo partiti per la Croazia. L'idea di tuffarci ci è venuta in quel momento, non l'avevamo pensata prima. Non sapevamo fosse proibito. Quando siamo arrivati al ponte uno di noi ha detto che si sarebbe tuffato, lo ha fatto e gli altri lo hanno seguito».
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