La vendetta di due ex dipendenti a Fossò. L'autocombustione a Mogliano. Il furto che diventa attentato incendiario a Caorle. Insomma la malavita non c'entrerebbe. A meno che non saltino fuori novità improvvise dalle indagini – ancora in corso - i tre incendi nelle sedi di altrettante aziende che si occupano di rifiuti nel veneziano non avrebbero nulla a che vedere con il racket. Questo è quello che si può dire per adesso, avvertendo che può anche succedere che si riesca a mascherare un attentato nascondendolo dietro un "innocente" incendio. ma è altrettanto vero che in tutti e tre gli episodi recenti, la prima pista ad essere imboccata – per essere ora esclusa – è proprio quella del racket. Perché è vero che quello dei rifiuti è un business milionario e perché è vero che la malavita organizzata da sempre è interessata a questo mega affare, ma almeno questi tre episodi possiamo non farli entrare nelle statistiche relative alla malavita organizzata – anche se è meglio tenere gli occhi aperti.
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