Travagli nel Pd, i dubbi di Baretta acuiscono la spaccatura dei dem

Martedì 25 Luglio 2017 di Angela Pederiva
Pierpaolo Baretta
2
VENEZIA – Il segretario regionale Alessandro Bisato professa ottimismo: «Vedrete che lunedì prossimo ne veniamo fuori». Ma dopo la direzione dell’altra sera, il Partito Democratico del Veneto si ritrova ancora una volta impantanato, nelle secche della posizione da prendere in merito al referendum sull’autonomia. La lunga lista di iscritti a parlare e il vacillamento del numero legale sono state le motivazioni formali del rinvio della seduta al 31 luglio. Ma nella sostanza l’intervento del sottosegretario Pier Paolo Baretta, con la sua richiesta di approfondimento del confronto sul tema, ha spiazzato il fronte del «“sì” critico e condizionato», ringalluzzendo l’ala del «“no” tramite l’astensione». Non a caso ieri il presidente Giovanni Tonella ha rilanciato la volontà di porre in discussione l’ordine del giorno che propone di mettere in secondo piano la consultazione rispetto alla trattativa con il governo. «Prima di replicare un dibattito che ci riporterebbe di nuovo al punto di partenza – ha spiegato l’orlandiano – credo che sia il caso di evitare una frattura che difficilmente potrebbe essere ricomposta. Per questo rivolgo l’ennesimo appello affinché l’unità del partito venga ritrovata nel negoziato da intavolare con il governo, in una campagna di comunicazione critica rispetto alla propaganda di Zaia e nel coordinamento con il Pd lombardo e nazionale. Lasciamo in sospeso la questione dell’indicazione di voto, rispettiamo la libertà di coscienza e passiamo direttamente all’attuazione del dettato costituzionale». Una soluzione che però non piace a buona parte della componente renziana. «Si tratta di un referendum che la Regione avrebbe potuto evitare – ha sottolineato il segretario Bisato – ma che è stato autorizzato dalla Corte Costituzionale, un organo terzo dello Stato per il quale dobbiamo portare rispetto. Impegniamoci allora a togliere la patina della propaganda, entrare nei contenuti e declinarli sfidando apertamente il governatore e tutti i suoi sodali. Può essere solo la paura di portare acqua al mulino dell’avversario ad allontanarci dal sentimento dei veneti?».
© riproduzione riservata
Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 07:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci