VENEZIA - Gli omaggi ci sono e resteranno. Punto e a capo. E i beneficiari delle cosiddette "tessere di libera circolazione" potranno dormire sonni tranquilli. In pratica le 36 categorie dell’Amministrazione dello Stato, delle forze dell’ordine, degli enti territoriali nell’area di gestione del servizio da parte di Actv, potranno continuare ad avere questo vero e proprio privilegio rispetto a tutti gli altri lavoratori. E allarga le braccia anche il direttore generale del gruppo Avm-Actv, Giovanni Seno.
«Le tessere di libera circolazione ci sono - sottolinea - e noi come Actv non possiamo far altro che prenderne atto. Ci sono disposizioni di carattere nazionale, a livello governativo, non recenti, ma sedimentate negli anni, anche lontani, che ci mettono nella condizione di rispettare quanto è stato stabilito. Nulla di più». Omaggi che pesano comunque sul groppone dell’azienda per ben tre milioni di euro di spese e che fanno fronte ad una serie di indicazioni, direttive e accordi - un vero ginepraio in materia - che risalgono in alcuni casi, come quelli alle forze dell’ordine al 1939 e ancor prima per i funzionari del ministero dei Trasporti che si avvalgono di questo privilegio addirittura dal 1912.
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