Venezia-tax e Ztl sul Ponte, i gestori dei parcheggi: «Qui si rischia il caos»

Martedì 5 Febbraio 2019
Venezia-tax e Ztl sul Ponte, i gestori dei parcheggi: «Qui si rischia il caos»
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VENEZIA In fin dei conti, setacciata ogni parola, si sentono esclusi. Da un progetto come quello della tassa di sbarco (contributo d'accesso, il suo vero nome) alla cui realizzazione, dicono, avrebbero potuto partecipare portando idee utili ad ogni applicazione pratica. Ma che invece li ha visti «ai margini», costretti a fare i conti con una decisione «non condivisa» e che «rischia di essere un caos completo e controproducente». Non solo, perché l'asso della zona a traffico limitato a partire dalla testa del ponte della Libertà calato ieri mattina dalla Giunta di Ca' Farsetti per ovviare all'esclusione delle auto dai vettori, non ha fatto altro se non aumentare i problemi tra cui districarsi. Primo su tutti, la riscossione del pedaggio previsto per i non residenti in centro.
 
LA LETTERA «Di questa Ztl non ne sapevamo nulla e questa mattina (ieri, ndr) l'ho passata a tirare le fila dei peana delle aziende che mi hanno contattato», spiega Antonio Di Donna, presidente di AiPark, l'associazione a cui fanno capo le aziende che operano nei parcheggi di Venezia. «Stiamo raccogliendo i pareri e le idee per metterle in una lettera da mandare al Comune con cui chiedere un incontrare la Giunta e il sindaco Luigi Brugnaro.

Abbiamo l'intenzione - continua Di Donna - di segnalare quelle che possono essere le criticità del provvedimento e mettere sul tavolo dei consigli pratici. L'interesse del Comune è quello di regolamentare gli afflussi dei turisti nella città vecchia, ma non è questo il modo. Il trasporto via auto è un problema, perché serve capire chi bisogna far pagare, e come». Un problema che ricadrebbe proprio sui gestori dei parcheggi chiamati -almeno sembra questa l'intenzione della Giunta - a riscuotere il pagamento dell'attraversamento della Ztl da parte dei non residenti e da chi non ha un'esenzione. COME A MILANO? Ma il modello Milano più volte invocato anche ieri mattina da Brugnaro, sembra non convincere l'associazione dei park. «Negli ultimi tre anni, solo in un'occasione si è registrato il tutto esaurito nei parcheggi di Venezia - puntualizza il presidente di AiPark - Il cosiddetto modello Milano, poi, non ha senso. Nel capoluogo lombardo la zona C ha lo scopo di limitare i veicoli e quindi un'auto con cinque persone a bordo risolve il problema. Venezia invece vuole limitare gli accessi dei turisti, e la stessa macchina con a bordo le stesse cinque persone rappresenta un problema dal momento che, stando al regolamento di Milano, si paga a vettura che transita e non a persone caricate. Di fatto è esattamente il contrario. Qui si tratta di capire bene chi e come deve pagare. E ce lo devono dire in fretta, magari ascoltandoci, altrimenti il vero rischio è di far scappare il cliente, anche quello disposto a pagare: in realtà stiamo cercando i soldi da una parte e li stiamo perdendo dall'altra. È necessario - conclude Di Donna - ragionare sulle varie categorie di turismo: quello auto è forse il meno impattante. Altrimenti, così, diciamo al turista che piuttosto di Venezia, è meglio andare a Firenze o Trieste». Nicola Munaro

Ultimo aggiornamento: 14:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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