L'obiettivo del sindaco: «Venezia su prenotazione, sarà più vivibile»

Martedì 5 Febbraio 2019
L'obiettivo del sindaco: «Venezia su prenotazione, sarà più vivibile»
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VENEZIA Il Contributo di accesso (così è stata chiamata la tassa di sbarco) sarà operativo a partire dal primo maggio ma il sindaco Luigi Brugnaro si affretta a mettere le mani avanti: «Non mi interessa sapere quanti soldi incasserà il Comune. Gli obiettivi che mi sono prefisso sono assicurare una migliore vita agli abitanti di questa città e arrivare al 2022 ad una prenotazione degli arrivi. A differenza di chi parla e fa convegni, noi facciamo e quello che avevamo presentato all'Unesco lo stiamo realizzando». Il balzello che graverà sui turisti non pernottanti sul territorio comunale sarà riscosso da chi esercita il trasporto nelle sue varie forme: navi, treni, pullman, lancioni, taxi e noleggi e persino aerei privati che atterreranno al Nicelli allo scopo di fare gite di un giorno. Ce ne sarà anche per chi arriva a Venezia con la propria auto. Per loro il Comune ha allestito la Zona a traffico limitato che sarà monitorata da telecamere all'imbocco del ponte della Libertà e liquidata al momento di pagare la sosta.

 
GESTIONE DEI FLUSSI Con questo Brugnaro mira non solo a scoraggiare gli arrivi nei periodi di maggiore afflusso, ma anche di racimolare risorse per ridurre i costi legati al vivere a Venezia che sono al momento a carico dei cittadini (della laguna e della terraferma), a cominciare dalla pulizia della città, che viene sporcata anche dai mordi e fuggi.
Per evitare di cadere nella trappola dei ricorsi al Tar in un contesto ancora pionieristico in Italia, Brugnaro si è avvalso della consulenza dello studio legale di Roma Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, rappresentato ieri dall'avvocato Francesco Gianni. Così facendo, ritiene di aver blindato il provvedimento, comunque coperto da una Legge dello Stato, approvata anche ai buoni rapporti tra Brugnaro, il presidente Sergio Mattarella, la presidente del Senato Elisabetta Casellati e vari esponenti del Governo. INNOVAZIONE «Questo - ha proseguito - è il punto di partenza di un percorso triennale che porterà, nel 2022 alla prenotazione degli accessi in città in modalità completamente smart, attraverso una carta servizi, gestita da uno specifico software, che ci aiuterà a rendere Venezia a misura di residente e visitatore, secondo un giusto equilibrio. E questo senza tornelli o barriere, perché Venezia resterà una città aperta, che deve continuare ad essere una città, con gente che nasce, che lavora, che studia e che anche si ammala. Una città vera, non un museo. È proprio quello che ci aveva chiesto l'Unesco ed è quello che abbiamo indicato nel dossier presentato lo scorso anno a Parigi. Con questo strumento abbiamo la possibilità di presentarci al meglio in tutto il mondo, garantire ai veneziani una esistenza migliore e ai nostri ospiti una permanenza piacevole, in una città curata e più sicura grazie anche al loro contributo». La società partecipata Venis metterà a punto un programma unico per tutti i vettori di trasporto e anche un'applicazione in cui sarà possibile registrarsi in anticipo per prenotare l'accesso, ottenere informazioni personalizzate e anche servizi. LE BASTONATE Poi Brugnaro se l'è presa con varie associazioni e comitati, tra cui Italia Nostra, che lo ha criticato più volte per il suo approccio alla gestione del turismo. «Si parla di spopolamento e turismo di massa - ha detto il sindaco - ma finora si sono fatti solo convegni. E fanno tanti, tantissimi comitati. I soliti soloni come quelli di Italia Nostra, che vorrebbe fare i supermercati nelle ville venete e poi sono contrari alle grandi navi. Noi siamo stati eletti con l'impegno di difendere le crociere e le difenderemo portandole fuori da San Marco». In questa occasione, il sindaco ha sparato ad alzo zero sul ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, da giorni nell'occhio del ciclone per certe gaffe pubbliche: «Il ministro dei Trasporti ha la responsabilità di dire qualcosa, ad un anno da quel Comitatone. È venuto una volta a Venezia perché glielo ho chiesto, ma niente altro». Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA
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