«Avevo tabaccheria e famiglia, poi mi sono ammalato e ora vivo in strada»

Sabato 26 Maggio 2018 di Daniela Ghio
Cristiano Parmesan
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VENEZIA - Aveva una tabaccheria e una famiglia felice. Si è ammalato, separato e ha perso tutto. È la parabola di Cristiano Parmesan, storico tabaccaio di Ruga Rialto fino ai primi di maggio, quando ha dovuto cedere la tabaccheria per cercare di saldare i debiti. Parmesan ha festeggiato il suo 55° compleanno la settimana scorsa nel dormitorio Betlemme della Caritas, dove ha trovato provvisoriamente rifugio. «Ma non è una situazione adatta a lui, non è uno dei soliti barboni - afferma Matelda Bottoni, segretaria del Sindacato Provinciale Unione Inquilini e da pochissimo nominata membro della segreteria nazionale del sindacato - Cerchiamo una sistemazione più dignitosa: abbiamo bisogno di una stanza in affitto per i prossimi sei mesi, il tempo di trovargli un alloggio definitivo. Come sindacato siamo disposti a pagare anticipatamente un affitto anche di 300 euro al mese. Chi può aiutarlo mi contatti telefonicamente al 3290870180». 

Il calvario di Parmesan inizia nel 2010, quando gli fu diagnosticato un linfoma cerebrale di stadio 3. «Ho affrontato due anni di terapie, sono stato ricoverato più volte all'ospedale Ca' Foncello di Treviso - racconta l'ex tabaccaio - Purtroppo durante la malattia il mio matrimonio è andato in crisi e, quando il linfoma è andato in remissione, mia moglie ha chiesto prima la separazione e poi il divorzio. Ho dovuto lasciarle la casa, ed andare in affitto in una abitazione sempre nella zona di San Polo. Ho sempre pagato tutti gli alimenti ai miei due figli. La tabaccheria era una impresa familiare e mia moglie, dopo aver intentato, perdendola, una causa di lavoro per il riconoscimento del suo ruolo di dipendente, ha chiesto la liquidazione della sua parte dell'azienda. Per pagarla mi sono indebitato con le banche»...
 
 
Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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