Morto suicida in carcere a Venezia, il giallo dell'ora e dell'ultima chiamata

La moglie del tunisino arrestato ha denunciato il penitenziario

Venerdì 9 Giugno 2023 di Davide Tamiello
VENEZIA Bassem Degachi, il 38enne morto suicida in carcere

MESTRE - È rimasta in questura per tre ore. Ha ricostruito la mattinata di martedì senza trascurare neppure il più piccolo particolare. Ha raccontato ai poliziotti di quella telefonata drammatica con cui il marito, Bassem Degachi, il 38enne morto suicida in carcere dopo aver ricevuto la notifica di una nuova ordinanza di custodia cautelare, l’aveva salutata annunciandole che si sarebbe tolto la vita. Ha sottolineato le chiamate con cui aveva supplicato il carcere di fare attenzione perché il suo Bassem, quella follia, l’avrebbe messa in atto sul serio. Ieri Silvia Padoan, moglie del 38enne tunisino, ha fatto il primo passo di quella che, da oggi, sarà una lunga strada: ha denunciato il carcere di Venezia. Gli ispettori della procura, intanto, avrebbero già fatto un primo sopralluogo per raccogliere le prime voci all’interno dell’istituto. A coordinare l’inchiesta ci sarà la sostituta procuratrice Lucia D’Alessandro. 
 

I DUBBI SULL’ORARIO
La direttrice del carcere, Immacolata Mannarella, martedì pomeriggio è andata a far visita a Silvia per farle le condoglianze. «È stata gentile e disponibile, si è detta dispiaciuta - racconta la cognata, Elisa Poletto - ci ha detto che Bassem non aveva mai dato problemi in carcere, anzi: spesso era uno di quelli che contribuiva a risolverli. Ci è sembrata sincera, abbiamo apprezzato la sua vicinanza». Al di là del gesto, però, la famiglia vuole capire se vi siano delle responsabilità su quanto è accaduto e, soprattutto, sapere se la morte del 38enne tunisino potesse essere evitata. A cominciare da un dettaglio: l’atto di morte di Bassem è stato firmato alle 14.42. Questa, dunque, l’ora in cui il medico legale avrebbe constatato il decesso del 38enne. Un minuto prima, però, la moglie aveva telefonato in carcere per la terza volta. «Silvia ha chiamato alle 14.41 - spiega Elisa - direttamente con la matricola per segnalare, ancora una volta, quello che aveva minacciato suo marito. Le hanno risposto che andava tutto bene e di non preoccuparsi, di stare tranquilla. Bassem, nel frattempo, era morto. Silvia è stata chiamata per la notizia del decesso del marito alle 15.40». 
 

TABULATI
L’avvocato della famiglia, Marco Borella, ha chiesto tutti i tabulati telefonici di martedì proprio a conferma dei ripetuti tentativi di chiedere una maggior supervisione sull’uomo che aveva annunciato il proprio suicidio alla famiglia. 
 

DISCREPANZE
Riavvolgiamo il nastro: Bassem da sette mesi era in regime di semilibertà, aveva iniziato a lavorare in una remiera, poteva disporre di un proprio cellulare. Stava assaporando la nuova vita quando gli è stata notificata, martedì mattina, una nuova ordinanza di custodia cautelare per fatti avvenuti nel 2018. Una scelta che farà molto discutere e che, con ogni probabilità, servirà ad alimentare il dibattito sull’opportunità di eseguire certe misure cautelari. «La direttrice ci ha detto che sembrava estremamente tranquillo, uno stato d’animo che non sembrava presagire a colpi di testa. - continua Elisa - una ricostruzione che, però, va in contrasto con quella degli altri detenuti sentiti dagli investigatori e anche dal nostro avvocato. A quanto ci risulta avrebbero raccontato che Bassem, invece, era fuori di sé, sconvolto per quella notizia. Altro che tranquillo». 
 

FUNERALE
Il funerale del 38enne si terrà in Tunisia, non appena ci sarà il nulla osta per la salma da parte della procura. «La madre di Bassem è distrutta - conclude Elisa - andremo tutti quando verrà fissata la data. Vorremmo fare qualcosa per ricordarlo, ancora non sappiamo cosa, ma ci piacerebbe onorarlo come merita». 
 

Ultimo aggiornamento: 07:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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