VENEZIA - Non c'è un fermo, non c'è un indagato, ma c'è una rosa di sospettati. Un ristretto elenco di persone che potrebbero coincidere con l'identikit dell'aggressore e su cui i carabinieri stanno lavorando. Le indagini sull'aggressione denunciata lunedì mattina in zona San Francesco Della Vigna, al momento, sono in una fase di studio. I militari stanno valutando tutta una serie di ipotesi, cercando di capire, anche, se la ragazza e l'uomo che l'ha aggredita si conoscessero anche prima di lunedì. O se, quantomeno, si fossero già visti. Nei giorni scorsi, la ragazza avrebbe già denunciato quell'uomo per un altro episodio. I militari veneziani, in ogni caso, vogliono risentire la studentessa sedicenne: sarà stata la paura o l'agitazione del momento, ma la sua deposizione agli investigatori non è sembrata così lineare. Mancherebbero alcuni dettagli che i carabinieri hanno bisogno di ricostruire per proseguire con le indagini.
LA PAURA
C'è apprensione dentro e fuori gli istituti scolastici della zona, quelli del polo Benedetti Tommaseo a Castello. Basta pensare che martedì, dopo l'aggressione denunciata dalla sedicenne che è arrivata in classe con le mani e il volto sporchi di sangue, i docenti hanno contattato i genitori delle classi con gli studenti più giovani e hanno chiesto alle famiglie di andare a prendere i ragazzi all'uscita della scuola...
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