A fuoco l'auto del titolare del Palco: «A qualcuno risulto antipatico»

Lunedì 6 Marzo 2017 di Marco Gasparin
Stefano Ceolin
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MESTRE - Rogo l'altra  notte  a Mestre: in fiamme l'auto di Stefano Ceolin, titolare del "Palco" noto locale del  centro  di fonte al teatro Toniolo. L'origine del rogo è sicuramente dolosa, dato che sono stati trovati i resti della carta usata per appiccare il fuoco, e Ceolin - pur minimizzando - non nasconde che il gesto possa essere mirato.

Erano da poco passate le 22 quando Ceolin, che nel suo locale fa il cuoco, ha ricevuto una telefonata: «Mi hanno portato il telefono fisso - racconta - Dall'altro capo c'erano i vigili del fuoco e mi hanno detto che la mia auto, un Nissan X-trail, era andata a fuoco. Sono rimasto senza parole. Qualcuno mi ha prestato una bici e ho raggiunto via Caneve, dov'era parcheggiata. Mi sono trovato di fronte lo scenario apocalittico». All'altezza della rotonda, infatti, c'erano due mezzi dei vigili del fuoco e una volante della polizia.  «A vedere quello schieramento ho pensato che la mia auto fosse andata completamente distrutta e che forse fossero coinvolte altre vetture. Fortunatamente non era così». Qualcuno ha piazzato un innesco fatto di carta fra la ruota posteriore e la scocca, dandogli fuoco. Le fiamme hanno danneggiato la ruota e parte della carrozzeria, ma una valutazione precisa sarà fatta solo in un secondo momento.

«Quando sono arrivato le fiamme erano già spente. L'auto non è del tutto compromessa. Però quando mi hanno fatto aprire l'abitacolo mi ero spaventato per la quantità di fumo che è uscita. Ed ero anche preoccupato per il fatto che l'incendio fosse dalla parte del serbatoio. Fortunatamente i vigili del fuoco sono arrivati sul posto prestissimo e hanno limitato i danni». Il gesto lascia spazio a diverse ipotesi. «Che il rogo sia doloso non c'è dubbio, me l'hanno detto sin dalla telefonata. Speculazioni se ne possono fare, tra cui anche pensare che il gesto fosse mirato a colpirmi». Anche se l'auto non è propriamente riconoscibile: «No, non ha segni particolari ma la uso sempre per lavoro, per cui per chi gravita dalle parti di piazzetta Battisti può essere facile associarla a me. Se ho dei nemici? Gli agenti della polizia mi hanno fatto una testa così a furia di domande su possibili nemici. Personalmente sono incline a credere che si tratti di una bravata di qualche citrullo». Anche se qualche pensiero c'è: «Quando nel tuo locale ospiti chiunque, e anche persone con posizioni estreme, può essere che qualcuno con le idee all'estremo opposto non ti abbia in simpatia. Comunque ultimamente me ne sono capitate di tutti i colori».

Negli ultimi due mesi il locale Il Palco ha subito due intrusioni con due furti, senza contare delle volte che in passato è stato preso di mira da vandali che l'hanno imbrattato e che hanno danneggiato l'insegna. «Non dimentichiamo l'episodio inquietante di quando ho trovato degli arnesi da scasso davanti all'ingresso. Forse qualche malintenzionato che ha dovuto abbandonarli in fretta, o una velata minaccia. Ad ogni modo quando sono tornato al locale ho scoperto che avevamo un problema con i pozzi neri e abbiamo trafficato tutta la notte per sistemare. Più sfortunato di così...»
Ultimo aggiornamento: 15:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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