Porto Marghera, stazione tutta nuova /Come cambierà

Domenica 8 Luglio 2018 di Alvise Sperandio
Porto Marghera, stazione tutta nuova /Come cambierà
MESTRE - Una data certa per l'avvio dei lavori ancora non c'è, ma è sicuro che l'iter per avviare la riqualificazione della stazione di Porto Marghera sta procedendo senza intoppi. Dopo aver redatto il progetto definitivo, già consegnato agli enti di competenza per le necessarie autorizzazioni, Rete Ferroviaria italiana si sta infatti occupando del progetto esecutivo e ha già chiaro in mente come ridisegnare la stazione che, complici le grandi trasformazioni nell'area, diventerà sempre di più un'importante porta d'accesso in città.

 
RILANCIO DI VIA TORINO
Il riferimento è soprattutto a come sta cambiando via Torino, dove già si trova uno dei poli universitari più frequentati del Veneto e dove tra non molto arriveranno gli alloggi per gli studenti. Seguiranno la nuova sede della Camera di commercio con la stazione sperimentale del vetro che andranno ad aggiungersi alle altre sedi direzionali già presenti in zona, per cui già oggi i pendolari sono aumentati di molto, mentre si attende di capire le sorti dell'ex mercato ortofrutticolo.
Ma il riferimento è anche al futuro del Vega, che aspetta la tanto attesa svolta, e alla riorganizzazione di via della Libertà che, come abbiamo scritto in questi giorni, cambierà radicalmente volto con il cavalcavia, la galleria e le nuove rotonde per un appalto da 17 milioni di euro. C'è anche da considerare che proprio venendo dal lato di via Torino di fatto c'è il collegamento ciclabile verso Venezia che oggi come oggi costringe a prendersi la bici in braccio per scendere le scale sul lato di Mestre.

BANDO PERIFERIE
Va da sé che in questo contesto la stazione di Porto Marghera non può più restare così com'è, vecchia, precaria e poco funzionale. La Città metropolitana l'ha inserita nel Bando Periferie del governo grazie al quale arriveranno 3,8 milioni di euro, mentre altrettanti li metterà Rfi che è consapevole della necessità di intervenire.
«Quattro anni fa dicono dalla direzione abbiamo effettuato una ristrutturazione del fabbricato e del sottopasso, che ha restituito un certo decoro all'impianto. Tuttavia, la stazione resta comunque priva di ascensori e di marciapiedi alti e con una strada d'accesso inadeguata». D'altra parte, facendo un giro da quelle parti ci si rende bene conto che le criticità sono tante: lo stesso sottopasso è stretto e lungo con una discontinuità d'altezza a metà del percorso; per trovare le barriere architettoniche c'è l'imbarazzo della scelta, salvandosi solo la rampa che sale all'altezza dell'entrata del Vega; il fabbricato per i viaggiatori è inadeguato e per di più si trova sul lato meno frequentato dei binari; la strada d'accesso da via Paganello è stretta e dissestata, non un bel biglietto da visita.

LE NOVITA'
Ma come cambierà la stazione? Il modello, giusto per capirsi, è la stazione dell'ospedale dell'Angelo. «Una volta a botte parzialmente coperta coprirà tutti i marciapiedi spiegano da Rfi che della partita è soggetto attuatore Il fabbricato per i viaggiatori verrà spostato sul lato di via Paganello e sarà costruito un sottopasso più largo e munito di ascensori per l'accessibilità dei disabili. All'esterno, la strada sarà allargata, realizzando un muro di sostegno che consentirà la riduzione della larghezza della scarpata ferroviaria liberando spazio». Tutta un'altra cosa rispetto ad oggi, insomma.
Il cronoprogramma prevede 240 giorni di cantiere, non molti per un intervento che il sindaco della Città metropolitana Luigi Brugnaro ritiene strategico non solo nell'ottica di migliorare i servizi di trasporto, ma proprio a favore e a servizio dello sviluppo di tutta l'asta che dal Vega va verso via Torino, dove ci sarà il nuovo cavalcavia e da dove, com'è noto, partirà il nuovo percorso ciclopedonale che andrà a Forte Marghera e al parco San Giuliano. Ma non solo.
«Sarà utile sottolineano dalla Città metropolitana anche nell'ottica della ricucitura urbanistica tra le zone separate dalla linea ferroviaria». Quello che sta per partire sarà un altro importante tassello per l'ammodernamento della città al centro di una direttrice, tra la terraferma e il centro storico, particolarmente frequentata e dove, tra non troppo tempo, si potrà così trovare una stazione nuova di zecca e degna di questo nome.
Alvise Sperandio
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