CHIOGGIA - Si torna a parlare della spiaggia di Punta Canna, quella che in passato era stata rinominata la "spiaggia fascista" a causa dei cartelloni affissi e dei gadget che rimandavano al Ventennio. Ebbene, martedì 22 maggio i Carabinieri Forestali della Stazione di Mestre e del Gruppo Carabinieri Forestale Venezia, col supporto della Compagnia Carabinieri di Chioggia Sottomarina, su disposizione della Procura della Rep.ca di Venezia, hanno sottoposto a sequestro preventivo alcune opere considerate irregolari, insomma, abusi edilizi.
LE STRUTTURE IRREGOLARI
Sono il chiosco-bar, comprensivo di magazzino, servizi igienici e di tutti gli ulteriori manufatti, recinzioni e camminamenti funzionali allo stabilimento balneare, realizzati al di fuori degli spazi dati in concessione dal comune di Chioggia e che impedivano al pubblico di fruire liberamente di un’area appartenente al demanio marittimo. È inoltre al vaglio della Magistratura l’ipotesi di distruzione o deturpamento di bellezze naturali considerato che l’area interessata dalle opere poste sotto sequestro è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale.
LE INDAGINI
Le indagini, iniziate alla fine del 2016, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia – Sost. Proc. Massimo Michelozzi e svolte dalla Stazione Carabinieri Forestale di Mestre. La misura cautelare reale del sequestro preventivo è stato emessa dal Tribunale del Riesame di Venezia in data 18/05/2018.
Le indagini e gli ulteriori accertamenti sono tuttora in corso. Sono state deferite all’Autorità Giudiziaria tre persone in stato di libertà.
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