SAN DONÀ - Si invaghisce di un giovane conosciuto in palestra e per controllarne i movimenti gli piazza un gps sotto l'auto. Viene scoperto, si dichiara, si scusa. Già, proprio così. Il tutto avviene all'insaputa della vittima, ignaro persino di aver attratto l'attenzione del signore decisamente più maturo di lui. Succede a San Donà. Una storia dai profili boccacceschi nella sostanza certo, non nelle modalità che sono decisamente in linea con la civiltà ipertecnologica. L'antefatto. Da una parte un sandonatese di 60 anni, titolare di un'azienda nel settore dei dispositivi, guarda caso, di vigilanza. Dall'altra un 26enne di San Stino che lavora nella città del Piave dove due volte a settimana, terminato il turno, frequenta anche un centro fitness. Ed è qui, tra attrezzi ginnici, tapis roulant, saune e quant'altro, che il giovane finisce con sollecitare l'attenzione dell'imprenditore. I due neanche si conoscono, sì e no avranno scambiato qualche cenno di saluto. Nulla più. Poi capita la solita variabile che non ti aspetti. Il 60enne apprende, ascoltando una conversazione, che il suo favorito ha intenzione di cambiare palestra...
Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 12:24
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