Spaccio dal carcere, la droga nei pannolini del figlioletto alle visite

Giovedì 22 Marzo 2018
Spaccio dal carcere, la droga nei pannolini del figlioletto alle visite
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VENEZIA - Di giorno detenuti modello, irreprensibili, di sera tutt'altro. Così si comportavano i due detenuti, un italiano e un albanese, finiti nell'inchiesta su un giro di spaccio, dal carcere, che oggi ha portato i carabinieri di Venezia ad eseguire 5 arresti. Le indagini sono scattate nel 2016, nel momento in cui si è scoperto che i due continuavano a gestire la loro attività di spaccio anche dal carcere di Venezia: erano riusciti attraverso un oggetto metallico a costruirsi in cella una sorta di lama di 8 centimetri attraverso cui, la sera, spostare l'armadietto in dotazione e impossessarsi dei 2 cellulari nascosti in una nicchia grattata nel muro.

Durante le indagini, coordinate dal pm Giorgio Gava, sono state ricostruite almeno 150 cessioni di stupefacente medie giornaliere, quantificate in un valore totale di poco meno di 110mila euro. Proprio l'ammontare del sequestro preventivo di beni «per equivalente» (finalizzato alla confisca) scattato all'alba: «Si tratta di una normativa relativamente recente - ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Venezia, colonnello Claudio Lunardo - In questo modo abbiamo colpito i pusher sul lato economico, ed è forse questo ciò che fa loro più male».
Un ruolo non secondario l'avrebbero avuto le mogli dei coinvolti: la coniuge del detenuto sfruttava i colloqui in carcere per riportare indicazioni e, questo è il sospetto, per introdurre lo stupefacente nella casa circondariale. Veniva nascosto negli effetti personali dei figli minori, compresi i pannolini. La droga arrivava anche attraverso i pacchi settimanali inviati dai parenti ai carcerati. 
Ultimo aggiornamento: 17:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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