Il messaggio di Saverio Pastor, veneziano dell'anno: «Spazio alle remiere per una mobilità moderna ma sostenibile. La voga è la nostra essenza»

Lunedì 15 Gennaio 2024 di Maria Teresa Secondi
Il messaggio di Saverio Pastor, veneziano dell'anno: «Spazio alle remiere per una mobilità moderna ma sostenibile. La voga è la nostra essenza»

VENEZIA - «Essere artigiani oggi significa avere delle responsabilità. La voga è l'essenza del nostro essere veneziani».
Quello di Saverio Pastor, veneziano dell'anno 2023, è un premio all'antica arte dei remeri e degli artigiani che contribuiscono a tenere in vita la tradizione della gondola. Con grande emozione ha preso la parola ieri alla Fenice per ringraziare tutti "maestri e collaboratori", e i remeri lungo i secoli, ("oggi siamo pochi") e, forte del riconoscimento, ha sollecitato i politici ad affrontare i problemi della città e dare spazio alle remiere per una mobilità moderna ma sostenibile, perché Venezia resti centro vitale, polo di rilevanza europea, immaginando qualcosa di nuovo e di antico.
Ancora una volta il Comitato organizzatore del premio e l'associazione Settemari hanno colto nel segno, vista la grande valenza simbolica che ha il Veneziano dell'anno.

LE TRADIZIONI

La motivazione del conferimento del premio numero 44 al decano dell'arte dei remeri è infatti "Per aver promosso, con ammirevole dedizione, la salvaguardia delle tradizioni lagunari più autentiche presiedendo fin dalla fondazione l'Associazione "El Felze" fra gli artigiani-artisti di tutte le specializzazioni che concorrono alla costruzione e all'arredo della gondola e promuovendo in tutto il mondo la conoscenza del Patrimonio Culturale Immateriale incarnato nel simbolo stesso della nostra città".
Da 48 anni Pastor lavora a Venezia come remer realizzando remi, alberi e forcole. Nel tempo ha ricevuto molti apprezzamenti (anche dalla Corea) ed è stato invitato a numerosi eventi a Parigi, in Francia e nel mondo. La Regione Veneto lo ha nominato Maestro Artigiano. Tra l'altro, è stato segnalato da Homo Faber e dalla Fondazione Michelangelo di Ginevra. In occasione del Salone Nautico di Parigi, dal 4 al 23 ottobre, vedrà la luce il progetto espositivo al Centro Culturale Italiano, nel Quartiere Latino.
«Durante le tre settimane - ha annunciato - la Galleria sarà il mio laboratorio, per incontrare i visitatori e mostrerò il mio lavoro in corso di realizzazione con gli strumenti tipici da me usati». Con questo progetto, insomma, Pastor assume "il ruolo di ambasciatore del saper fare legato a Venezia e al suo passato e anche quello di portavoce di una professione viva praticata con passione e impegno".
Alla cerimonia, che si è svolta come sempre nelle Sale Apollinee della Fenice, sono intervenuti il coordinatore del Comitato del Premio, Pier Luigi Borella che ha letto il messaggio del presidente del Veneto Luca Zaia; la Presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano che si è complimentata con tutti gli artigiani resilienti che "danno lustro alla città"; il sovrintendente Fortunato Ortombina, in un salone gremito di veneziani.
La prolusione è stata tenuta da Elisa Bellato, antropologa culturale (La Sapienza di Roma) che ha presentato il premiato, che si può inserire nella "categoria dei traghettatori di culture" essendo persona che sente la "responsabilità verso la millenaria civiltà d'acqua veneziana".

GLI ALTRI PREMIATI

Per il 2022 il premio è stato conferito a Marco Balich, in precedenza a Jacopo Monticelli.

Il riconoscimento consiste in una pergamena miniata sulla quale è trascritta la motivazione e in una medaglia d'oro e viene assegnato soprattutto a persone fisiche, ma anche a enti e istituzioni, che abbiano contribuito con la loro attività, il loro impegno e la loro testimonianza alla coesione sociale e allo sviluppo culturale della Comunità veneziana o a diffondere il nome e il prestigio di Venezia nel mondo. La prima edizione nel 1978 fu attribuita ai fratelli Giorgio e Maurizio Crovato per aver denunciato l'abbandono della piccola insularità. Il Premio è un vanto dell'Associazione Sette Mari - ha precisato la vice presidente Margherita Scattolin -, associazione fondata nel 1977, primo presidente Alfredo Borsato - che ha tra le sue attività eventi culturali legati alla realtà territoriale, incontri in cui "cerchiamo di tenere alta la tradizione di Venezia". Riguardo alla scelta dei candidati al Premio, il metodo è collaudato nelle tempistiche, nel rispetto di un protocollo interno, nelle scelte ponderate (Borella). Ci sono anche altri che meriterebbero il riconoscimento, ma la segnalazione è per l'anno stesso in cui si è premiati. Il Premio è aperto a tutti, anche agli stranieri come è già accaduto per Ashley Clarke (1993) e la moglie Frances Clarke (2006); agli "Angeli dell'acqua alta" (2019); al Gazzettino (1987), a Sergio Tagliapietra "Ciaci" e Palmiro Fongher (1988).

Ultimo aggiornamento: 21:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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