Salti, tuffi e camminate sospese: autorizzato lo spot delle follie

Venerdì 20 Luglio 2018
Salti, tuffi e camminate sospese: autorizzato lo spot delle follie
LO SPOT
VENEZIA Spettacolare, ma di quella spettacolarità che l'amministrazione comunale sta cercando di combattere con tutte le sue forze per cercare di educare i turisti. Per questo il nuovo spot della Red Bull girato a Venezia Cashing love (Inseguendo l'amore) sta facendo discutere. Un video dalle incredibili acrobazie con protagonista Pasha Petkuns, uno dei nomi più noti nella disciplina parkour, che consiste nel superare gli ostacoli dell'arredo urbano con la maggiore velocità, adattando il proprio corpo all'ambiente.
Così, una romantica gita in laguna il giorno del Redentore si trasforma in una ricerca a perdifiato dell'amata: tutto inizia con lui in posa per una foto, in bilico, su un vaporetto Actv. Cosa che in realtà sarebbe vietatissima.
LA STORIA
Il protagonista della pubblicità si sbilancia e cade in acqua, perdendo di vista l'amata. Da qui parte una ricerca sfrenata, folle, in barba a qualsiasi pericolo e divieto tra altezze spericolate e colpi d'occhio eccezionali: i salti da una barca all'altra o sulla balaustra di un ponte, le capriole in aria e sospeso sull'acqua. Poi l'inseguimento con gli agenti che termina con Petkuns che si lancia a bordo di una barca di quelle da trasporto. E ancora, la corsa sopra i tetti della Marciana, il salto con la capriola oltre le merlature dell'Arsenale. Un po' sulle orme del videogioco Assassin's creed che sfidava le altitudini dei tetti veneziani, ma questo non è un videogame, né un film dove l'intento puramente scenico e surrealistico viene dato per scontato. E' uno spot che promuove un prodotto reale, la bibita, una pubblicità senz'altro ben riuscita, che però rischia anche di diffondere un'immagine di Venezia dove molto si può fare.
I TRASCORSI
Il rischio emulazione è in agguato, basta pensare agli youtubers che si riprendono lanciandosi dai ponti della laguna. Ma è anche controproducente, in un momento già così delicato per la città affollatissima, trasmettere un messaggio così contrastante a ciò che si chiede ai turisti che vengono in città: non fare il bagno nei canali, non tuffarsi, non fare cose che mettano in pericolo se stessi o gli altri. Comportamenti spericolati che avevano acceso le polemiche in passato, anche per l'uso che viene fatto dell'immagine Venezia.
C'è anche il timore che l'avventura raccontata nella pubblicità possa implicitamente confondere la percezione dei divieti in città. In un momento in cui si parla di aggiornare il regolamento di polizia urbana con inasprimento delle sanzioni e daspo per chi non rispetta il decoro. Tutte le riprese dello spot sono state autorizzate dalla Film Commission, Vela però ha messo le mani avanti quando è stata chiesta la possibilità di lanciarsi da un ponte. «Quella scena è stata vietata - spiegano dalla società - per il resto, molti spot si basano sull'esagerazione e in passato Venezia ne ha visti di vario genere. La pubblicità è anche finzione, è bellezza e fantasia. Le riprese sono state autorizzate per l'utilizzo di quei tratti di canali e fondamenta». Lo spot girato a Venezia, spiegano da Vela, fa parte di un contratto più ampio con Red Bull, che è anche sponsor del Carnevale e ammonta complessivamente a 200mila euro.
Giorgia Pradolin
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Ultimo aggiornamento: 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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