VENEZIA/MESTRE - Il provvedimento della Regione che indice il referendum sulla separazione non è stato ancora pubblicato, né notificato a Comune e Città Metropolitana, ma le avvocature sono al lavoro da tempo per la predisposizione dei ricorsi, che puntano a chiarire la situazione di legittimità prima che si possa arrivare al voto. Non è un'impresa facile, visti i carichi di lavoro del Tar, poiché un giudizio nel merito della vicenda è a tutt'oggi difficilmente ipotizzabile, se non impossibile. L'unica possibilità rimane quindi la richiesta di sospensiva paventano il danno grave e irreparabile che scaturirebbe al Comune di Venezia e alla Città Metropolitana nel caso in cui si votasse e questa volta (sarebbe un caso unico) dovesse prevalere il Sì.
LA LEGITTIMITÀ
Il nodo essenziale è proprio questo: per l'istituzione di un nuovo Comune o la modifica dell'assetto di un Comune esistente si applica la Legge regionale il cui potere deriva dall'articolo 133 della Costituzione oppure l'articolo 22 della Legge Delrio sulle Città metropolitane? I comitati separatisti sono convinti che la disciplina regionale sia sufficiente, anche perché la presentazione delle oltre 9mila firme risale a una data precedente l'entrata in vigore della Delrio...
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