Redentore in centro storico, pronto il piano per la sicurezza

Sabato 14 Luglio 2018 di Giorgia Pradolin
VENEZIA Lo spettacolo dei fuochi d'artificio del 2017
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VENEZIA -  E' tornato a Venezia anche per la notte famosissima l'ingegnere Giuseppe Gaspare Amaro, della società BSafe. Ex vigile del fuoco nonché consulente per il piano organizzativo di Vela, è il safety manager del Carnevale 2018, che quest'anno ha curato anche il Giro d'Italia e la festa di San Giovanni a Torino.
Dotarsi di questa figura professionale è previsto per legge, dopo i fatti di Torino, in tutti i grandi eventi che attirano la folla in un determinato luogo e in un orario prestabilito. Questa sera però, a differenza del volo dell'Angelo e del Volo dell'Aquila, si dovrà agire in più luoghi contemporaneamente (Riva degli Schiavoni e piazzetta San Marco, Giudecca, Zattere), siti diversi da quelli che erano stati affrontati e pianificati nella gestione degli spettacoli di punta del Carnevale (rio di Cannaregio e Piazza San Marco).
 
IL MANAGER
«Il nostro è un approccio di tipo scientifico - spiega Amaro - si tratta di una progettazione dinamica e tutte le valutazioni sono supportate da un programma di calcolo».
Il team tiene conto della configurazione degli spazi e dei piani di sicurezza già esistenti per elaborare grafici e procedure per la sicurezza. «Abbiamo ingegnerizzato in un unico corpo tecnico quello che era già stato predisposto lo scorso anno - spiega Amaro - incrementando la cartellonistica, ampliando gli spazi nelle aree riservate agli spettatori, riservando oltre alle vie di allontanamento anche delle altre zone».

LE NOVITA'
Stasera si vedranno più indicazioni sulle rive rispetto allo scorso anno: non solo le vie di fuga, cioè gli Exit all'imbocco delle calli, ma anche le zone dedicate ai disabili e quelle di sfogo in caso di emergenza. Queste ultime si chiamano aree di raccolta e sono una novità, oltre che un'ulteriore precauzione sul fronte dell'antiterrorismo: si tratta di luoghi chiusi, come corti e giardini privati, individuati (soprattutto alla Giudecca) per ospitare una parte della folla laddove ve ne fosse necessità. Una di queste è il giardino dell'Ire alle Zitelle, e alcuni spazi interni del Cipriani. A San Marco i Giardini Reali. Settori di decompressione utilizzati solo in caso di criticità, ma comunque segnalati dalla cartellonistica. Alla Giudecca ci sono anche le tavolate sulla fondamenta con cui fare i conti, ostacoli nella movimentazione della folla che hanno richiesto una particolare attenzione. 

I SETTORI
Le rive saranno suddivise in varie zone come lo scorso anno, e potranno ospitare al massimo tre persone in ogni metro quadrato.
Altra novità saranno i tendiflex, le colonnine tendinastro come quelle che si vedono negli aeroporti, accessi sorvegliati dagli steward che conteranno il pubblico. Man mano che le aree si riempiranno, stasera, le persone in eccedenza saranno dirottate su altre superfici: da piazzetta San Marco per tutta la Riva degli Schiavoni fino a Riva San Biagio. Sul sito di Vela c'è anche un video-simulazione della folla in movimento al termine dello spettacolo, con immagini tridimensionali e informazioni di servizio. «Abbiamo ampliato lateralmente le aree sulle rive - riprende il safety manager - per dare un po' più spazio agli spettatori rispetto allo scorso anno. Abbiamo introdotto il concetto di bypass, cioè quei segnali che indicano dove recarsi quando un'area è già satura». Cartelli con frecce verdi sullo sfondo bianco. Terminato il Redentore, il safety manager potrebbe aver concluso il suo incarico in laguna, e vuole regalare il progetto all'amministrazione comunale. Così tutte le informazioni sulla pianificazione dell'evento, i dati provenienti dai calcoli matematici e la parte formativa per gli steward potranno tornare utili per tutte le feste del Redentore a venire. «A Venezia vengo sempre volentieri - conclude Amaro - ma il mio obiettivo è regalare il progetto alla città».
Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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