MARTELLAGO - Paula non era sotto l’effetto di droghe quando ha investito e ucciso Gino Stevanato.
Ieri il laboratorio forense dell'Asl 12 ha inviato ai carabinieri di Martellago, che li hanno subito trasmessi al magistrato, gli esiti degli esami del sangue, negativi sia all'assunzione di alcolici sia di stupefacenti, a cui è stata sottoposta Paula Alina Matei, la 25enne che il 4 ottobre travolse con un Suv e uccise in via Olmo il 79enne pensionato, per poi fuggire.
La rumena non era drogata né ubriaca, anche se i dubbi che avesse bevuto (tornava da una serata passata per locali a Mestre) rimarranno. Gli esami sono stati fatti 5-6 ore dopo il fatto, successo alle 6.30: tutto il tempo perché l'organismo potesse assorbire l'eventuale alcol, mentre la droga resta "tracciabile" per un numero maggiore di ore.
La sua posizione dunque non si aggrava, ma resta comunque pesante. Come ribadiscono gli inquirenti, che continuano a indagare su un caso che ha scosso l'opinione pubblica, è vero che la giovane non è in carcere, ma ha la misura restrittiva dell'obbligo di dimora a Noale, dove abita, e dovrà affrontare il processo per omicidio colposo, omissione di soccorso e guida senza patente, revocatale da tempo per una sfilza di violazioni.
Senza contare il video shock in cui guidava coi piedi, che ha fatto il giro del web, e i post per nulla pentiti inseriti anche dopo la scarcerazione-lampo sulla sua pagina Facebook: elementi utili però a una condanna più morale che penale.
«Che fosse drogata, ubriaca o meno a noi cambia poco - ha commentato ieri la figlia di Stevanato, Paola - Mio papà non ce lo restituisce nessuno. E poi quanta galera avrebbe fatto in più? Noi chiediamo e confidiamo che sia fatta giustizia, ci siamo rivolti a un legale e faremo di tutto perché questa persona paghi per ciò che ha fatto, ma sappiamo bene che la legge italiana prevede pene irrisorie e non ci dà grandi possibilità».