Pedofilo social stangato: 9 anni. E una vittima gli rimanda i soldi del risarcimento

Venerdì 22 Giugno 2018
Pedofilo social stangato: 9 anni. E una vittima gli rimanda i soldi del risarcimento
BELLUNO - Nove anni di reclusione per due violenze sessuali consumate a danni di minori e per altre 7 tentate, ai danni di ragazzini che avevano anche meno di 14 anni. È questa la sentenza pronunciata ieri mattina in Tribunale a Venezia dal gup Roberta Marchiori nei confronti di B. M. 25enne straniero residente nella Valbelluna. Il giudice è andato oltre quanto avanzato dal pm Raffaele Incardona, che aveva chiesto la condanna a 8 anni e 8 mesi. Il pedofilo 25enne, al termine del processo celebrato con rito abbreviato, è stato riconosciuto colpevole per tutti i 14 capi di imputazione, in continuazione: oltre alle violenze sessuali, gli veniva contestata la sostituzione di persona, la violenza privata e la detenzione di materiale pedo-pornografico (reato di competenza della Procura distrettuale e per questo il processo era a Venezia). Avrebbe adescato 9 minorenni dal 2014 al 2017, tramite un primo contatto di Facebook dove si spacciava per donna “Martina Mimì”. Con rito ordinario avrebbe rischiato 14 anni, ma ieri ha ottenuto lo “sconto”. Il giudice gli ha concesso anche le attenuanti generiche e quelle per il risarcimento del danno: ha contratto un mutuo di 15mila euro e ha spedito dai 2 ai 4mila euro alle parti offese (un ragazzino li ha rispediti al mittente).
LE VITTIME
Solo 2 delle 9 parti offese (ragazzini della provincia e uno di fuori) si erano costituite parte civile con gli avvocati Roberta Resenterra di Feltre e Lucia Crosato di Treviso. Il giudice ieri ha condannato anche l’imputato al risarcimento di 25mila euro (20mila al ragazzino e 5mila alla madre) nel primo caso e a 18mila euro nel secondo. «Vogliamo - hanno detto le parti civili - che questa persona sia curata per il problema di cui soffre, affinché in futuro non possa più nuocere a nessuno. Sottolineiamo che non c’è alcun intento vendicativo e nessuna volontà che passi la sua vita in carcere, ma va curato e recuperato». Era presente anche l’avvocato Liuba D’Agostini di Feltre, per un minorenne non costituito: si riserva di promuovere la causa civile.
LA DIFESA
L’avvocato del 25enne, Pierluigi Cesa: «Attendiamo di vedere le motivazioni, che saranno depositate entro il 30 agosto, ma faremo appello. In quella sede insisteremo per avere una perizia d’ufficio, visto che la nostra non andava bene». La difesa infatti aveva depositato la consulenza effettuata dal dottor Cestaro che ha avuto in cura il 25enne da aprile 2017. Ha diagnosticato un disturbo bipolare e una capacità mentale ridotta e ha ricostruito tutte le sofferenze patite dal ragazzo nei primi 3 anni di vita, quando era in orfanotrofio nel paese straniero (il cibo veniva portato via dai ragazzi più grandi). Poi le violenze sessuali subìte quando aveva 8-9 anni. «Ci aspettiamo un robusto sconto di pena in appello», ha concluso l’avvocato Cesa.
LA MISURA
Nella sentenza è stata dichiarata per il 25enne l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, da qualsiasi incarico nelle scuole o nelle istituzione o strutture pubbliche frequentate da minori. La misura di sicurezza resterà anche dopo che l’imputato avrà scontato la pena: avrà, solo per un altro anno, il divieto di frequentare luoghi in cui ci sono minori, di svolgere lavori che prevedano un contatto con minori. Dovrà inoltre tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e i propri spostamenti. Attualmente è ai domiciliari nella sua casa della Valbelluna, ma il pm ha acconsentito allo spostamento in comunità Dumia affinché segua le cure stabilite. Il giudice si è riservato la decisione.
Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 14:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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