Un "patto" con i turisti indiani
per la liberazione dei nostri marò

Venerdì 20 Giugno 2014
Un "patto" con i turisti indiani per la liberazione dei nostri marò
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VENEZIA - Magari non servirà per riportarli a casa, ma almeno in India sapranno qual è il sentimento degli italiani a proposito dei due marò detenuti nel Kerala. Perché «il popolo italiano si sente umiliato da questa vicenda, e l’umiliazione spesso porta ad incrinare amicizie storiche». Questa frase è contenuta in una lettera che sarà consegnata ai turisti indiani che verranno in visita a Venezia. Una missiva breve, in cui non compaiono i nomi di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e che nemmeno cita la vicenda dei due marò.



Ma i riferimenti sono chiarissimi. Così come l’invito rivolto ai turisti indiani: «Goditi la tua vacanza a Venezia ed accetta la nostra amicizia. Ti preghiamo solo al tuo ritorno in India di sottolineare a chi governa che in Italia c’è un popolo umiliato, che chiede solo di vedere a casa i propri concittadini. Chiedi che si trovi una soluzione pacifica a questa controversia».



La lettera è firmata da Claudio Scarpa, direttore dell’Ava, l’Associazione veneziana albergatori. Ma è una iniziativa che punta a coinvolgere anche le altre categorie, dai ristoratori ai pubblici esercenti. «La "lettera al turista indiano" - spiega Scarpa - verrà inserita nel nostro sito associativo www.avanews.it e sarà scaricabile dagli albergatori iscritti o no all’associazione che vorranno aderire all’iniziativa oppure anche da operatori commerciali a contatto con turisti. Il fine - puntualizza il direttore dell’Ava - è quello di creare una sensibilizzazione a livello di popolazione indiana "elevata" (gli indiani che possono viaggiare in Europa appartengono al 10% della popolazione più ricca ed influente) sui sentimenti presenti nella popolazione italiana che ho definito di umiliazione e sulla necessità di premere sul loro governo per giungere ad una soluzione pacifica e condivisa».



La lettera verrà inviata per conoscenza all’ambasciatore indiano e sarà spedita a tutte le associazioni albergatori d’Italia affinché si uniscano all’iniziativa veneziana in modo che lo sforzo sia corale di tutto il mondo del turismo italiano.

Questo il testo della lettera: «Caro turista indiano, benvenuto nella nostra città! I nostri due popoli sono eredi di una cultura millenaria e da sempre amici. Purtroppo fatti accaduti recentemente rischiano di incrinare questa storica amicizia. Due nostri cittadini sono detenuti da anni in India. Non sta certo a noi stabilire come si sono svolti i fatti. Quello che vogliamo sottolineare è che il popolo italiano si sente umiliato da questa vicenda, e l’umiliazione spesso porta ad incrinare amicizie storiche. Noi crediamo fermamente nella forza della ragione e nella diplomazia. Pensiamo però che il punto a cui si è giunti necessiti di uno sforzo pacificatorio dei popoli e non solo dei governi»



Sulla vicenda dei due marò è intervenuta ieri, a Bologna, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini: «Questo è il momento dell'unità del paese e delle istituzioni e della massima responsabilità. In India c'è un nuovo governo, altri canali sono aperti, stiamo lavorando su questa strada. C'è la consapevolezza della comunità internazionale che questo è un caso che non riguarda solo l'Italia».

(al. va.)
Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 07:50
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