Parte da Chioggia la causa pilota contro i tassi falsati dalle banche

Giovedì 1 Dicembre 2016 di Gianluca Salvagno
Parte da Chioggia la causa pilota contro i tassi falsati dalle banche
CHIOGGIA - Parte da Chioggia una causa pilota che apre un nuovo fronte nei contenziosi con le banche. 
Un imprenditore locale ha deciso di intraprendere un'azione giudiziaria davanti al Tribunale di Venezia per il recupero di circa 50mila euro di interessi su un'apertura di credito in conto corrente per la sua attività e che sarebbero stati indebitamente richiesti dal suo istituto di credito a causa di un'alterazione dolosa dell'indice Euribor negli anni 2005-2008 da parte di un cartello di banche. 
L'Antitrust europeo ha multato, infatti, nel 2013 per 1,7 miliardi Société Générale, Barclays, Deutsche Bank e Royal Bank of Scotland: a distanza di 3 anni sono state rese note le ragioni per cui la Commissione Europea ha accertato che nel periodo preso in considerazione le banche sanzionate avevano partecipato ad un cartello che, tramite lo scambio di informazioni segrete, mirava a distorcere a propria discrezione gli indici utilizzati per la determinazione dei tassi in euro. L'indice Euribor - cui fanno riferimento banche e finanziarie per regolare i tassi di interesse variabile nel caso di contratti di mutuo, leasing e finanziamenti in generale - veniva quindi manipolato dalle 4 banche europee con accordi in grado di impedire e falsare il gioco della concorrenza.
Da qui deriva la richiesta dell'imprenditore chioggiotto: se i tassi del prestito erano falsati, rivoglio indietro quanto pagato in più. Si è rivolto agli avvocati Alberto Gennari e Riccardo Vianello del Foro di Venezia e dopo aver calcolato in 50mila euro i soldi indebitamente versati ha deciso di trascinare in giudizio la Cassa di Risparmio del Veneto a cui aveva chiesto l'apertura del credito sulla base di quell'indice Euribor falsato. Cassa di Risparmio del Veneto non era nel cartello, ma ha applicato in quegli anni quel tasso, come tutti gli altri istituti di credito. 
«Gli italiani che hanno contratto mutui o altri finanziamenti a tasso variabile nel periodo in esame sono circa due milioni - spiegano i due avvocati - se la nostra tesi trovasse accoglimento da parte del Tribunale di Venezia la sentenza non riguarderebbe soltanto quelli che hanno stipulato contratti di mutuo o di leasing con gli istituti bancari sanzionati dall'Antitrust europea, ma anche coloro che si sono rivolti alle altre banche nazionali e questo perché anche gli istituti estranei al cartello hanno fatto utilizzo di un indice da considerarsi comunque nullo per effetto dell'accertata manipolazione».
Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 06:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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