Dove volano le faville, sui Panevin gelo e raffiche di vento

Sabato 5 Gennaio 2019 di Davide Tamiello
Dove volano le faville, sui Panevin gelo e raffiche di vento
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 È tutta una questione di faville. L’intera tradizione del Panevin, in effetti, ruota attorno a quei frammenti di falò: se il vento li muoverà verso sud o ovest sarà un anno buono per il raccolto, in caso contrario il presagio sarà tutt’altro che positivo. Il problema è che quelle faville, per l’appunto, devono essere libere di muoversi per poter essere interpretate dagli aruspici dell’Epifania.
 E se da un lato il vento aiuta a scorgerne con più facilità la direzione presa, dall’altro se troppo forte rischia di trasformare delle innocue scintille in bracieri ambulanti dalla traiettoria ingovernabile. Sulla base di questo (elementare, se vogliamo) concetto è stato annullato quindi il Panevin in piazza a Mirano. Ma non è un caso poi così isolato: l’allerta meteo dichiarata da protezione civile e Regione riguarda principalmente le zone montane, è vero, ma si ripercuote anche in pianura. E allora succede che Comuni e Pro loco, organizzando il classico rogo de a vecia, si siano inevitabilmente posti la fatidica domanda: lo facciamo o non lo facciamo? San Donà ci aveva pensato, ma dopo una valutazione con i tecnici ha deciso di non annullare e procedere comunque, mentre Noale ha deciso di dotarsi di una pompa in più da posizionare attorno alla Rocca, dove si svolgerà la festa, per essere pronti a qualsiasi evenienza. 
IL CASO MIRANO
L’annullamento della manifestazione in piazza Martiri, in realtà, è una questione a sé. Perché quest’anno, infatti, gli organizzatori avevano deciso di spostare il falò dalle campagne alla piazza, sull’onda dell’entusiasmo, probabilmente, del successo della festa di Capodanno. Il problema è che attorno all’ovale della piazza ci sono ancora le casette in legno dei banchetti di Natale: troppo vicine alle fiamme. Quando poi è arrivato in Comune il messaggio della protezione civile, la sindaca Maria Rosa Pavanello non ha avuto dubbi su cosa si dovesse fare. «Ho avuto parere negativo da tutti - spiega - sia dalla polizia locale, sia dalla protezione civile, sia dai tecnici. A questo punto abbiamo deciso di annullare». La verità è che, con ogni probabilità, i pareri sarebbero stati negativi comunque, con o senza vento. L’allerta, però, ha definitivamente sciolto qualunque dubbio. 
VIA LIBERA
Noale, fino a poco tempo fa, il falò lo faceva proprio in piazza. Fumo e faville, però, qualche disagio l’avevano creato, tanto da convincere gli organizzatori a spostarsi sulla spianata della Rocca. «Siamo distanti da case e da strutture - precisa il presidente della Proloco, Enrico Scotton - per sicurezza abbiamo previsto una pompa in più, ma non vorrei che si creasse un eccessivo allarmismo: in fin dei conti il meteo nelle nostre zone prevede solo un vento leggero». Noale avanti tutta, quindi, così come San Donà: il parere dei tecnici qui è stato positivo. Rimane la questione dell’inquinamento. Su questo, però, il vento, che insieme alla pioggia è tra i fattori naturali in grado di abbattere (o quantomeno disperdere) il Pm10, avrà effetti quantomeno positivi. 
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