Pane da tramezzini, sapete qual è il più buono d'Italia? Quello di Marghera

Domenica 18 Dicembre 2022 di Fulvio Fenzo
Francesco Mayerhofer riceve il premio alla Scala di Milano
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MARGHERA (VENEZIA) - Una nuova “medaglia” per Arte Bianca di Marghera, lo stabilimento dietro alla Nave de Vero dove si producono gli ormai celebri “Pan Piuma”, diventati leader nel mercato del pane confezionato.

Il “Pan Piumino”, cioé la versione per i più piccoli del prodotto inventato da Adriano Anzanello nel 2011, ha ottenuto a Milano il prestigioso premio “Quality Award 2023” battendo tutti i prodotti dei marchi nazionali. 


LA CRESCITA
«É una grande soddisfazione - commenta Adriano Anzanello, il fondatore dell’azienda che ora è gestita assieme al figlio Massimiliano, amministratore delegato - perché questo premio viene assegnato in base ai test e alle valutazioni dei consumatori, senza mostrare loro la marca di appartenenza del prodotto stesso. In questo modo, il giudizio non viene influenzato dalla notorietà o meno della marca, e conta solo la qualità». Si premia l’eccellenza, insomma, e per lo stabilimento Arte Bianca la qualità viaggia di pari passo con l’aumento del fatturato e dell’occupazione. Se, per fare due esempi, nel 2016 il fatturato era di 10,5 milioni di euro, nel 2017 era già salito a 14,8 milioni. «Quest’anno chiuderemo a 32 milioni di euro - riprende Adriano Anzanello - grazie alle nostre due linee di produzione ed ai nostri 80 dipendenti». Arte Bianca l’anno prossimo festeggerà i 55 anni di attività, anche se la vera svolta risale a poco più di dieci anni fa con l’intuizione del “Pan Piuma”, pane morbido e senza crosta inizialmente prodotto solo in tre versioni: grano tenero, duro e integrale. 


LA STORIA
Un po’ alla volta questo prodotto “made in Marghera” si è fatto largo sul mercato e da alcuni anni è diventato leader. Una storia industriale che affonda le radici addirittura nel 1966, in via Allegri a Mestre, tra piazza Ferretto e l’allora Coin. «Avevo 22 anni - racconta Adriano Anzanello -. Lì c’era una rosticceria che sfornava a ciclo continuo mozzarelle in carrozza. Mio padre aveva un panificio in via Monte Nero ed io, appena finito il servizio militare, pensai di offrire il nostro pancarrè. Proposi uno sconto rispetto a quanto pagavano dal loro fornitore, ma non se ne fece nulla». Anzanello fece allora arrivare da Bruxelles una macchina per tagliare il pane: «La feci modificare appositamente per i formati italiani del pane in cassetta, e poi studiai un congelatore per migliorare le tecniche di produzione e raffreddamento. Quando tornai in quella rosticceria con il pane tagliato alla perfezione, mentre fino ad allora dovevano fare tutto a mano, non ci pensarono due volte e mi firmarono il contratto».
Ora il “Pan Piumino”, il “nipote” di questo primo pane per tramezzini, è stato eletto “il più buono d’Italia”. Ed è stato proprio il nipote di Anzanello, Francesco Mayrhofer, a ritirare il premio a Milano.
 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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