Quando Ferro Fini era “Grand Hotel”: divi e paparazzi accendevano il palazzo

Il Consiglio regionale prepara la mostra sui suoi trascorsi alberghieri. Le foto di Rossellini e Bergman donate alla figlia Isabella: «Che bella sorpresa»

Domenica 21 Gennaio 2024 di Angela Pederiva
Palazzo Ferro Fini

VENEZIA - Questa settimana Palazzo Ferro Fini è finito sotto la luce dei riflettori, anche nazionali, per le desolanti polemiche sul fine vita.

Ma c’è stato un tempo in cui il doppio immobile tre-seicentesco, affacciato sul Canal Grande, brillava di entusiasmo per i flash dei paparazzi: come quelli che nell’estate del 1950 immortalarono la prima uscita, pubblica e ufficiale, della nuova coppia formata da Roberto Rossellini e Ingrid Bergman. Ospiti di quello che allora era il “Grand Hotel”, il regista e l’attrice furono ritratti in due foto che martedì sera a Vicenza sono state donate alla loro figlia Isabella, anteprima della mostra che il Consiglio regionale inaugurerà nel prossimo maggio.

LE CELEBRITÀ
La destinazione turistica del pregiato complesso si colloca a cavallo fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, come narra il sito web dell’assembla legislativa: «Dopo alcune compravendite, nel 1860 Laura Moschini, moglie del cavalier Luigi Ivancich, armatore dalmata, acquista tutto l’edificio, che viene trasformato in uno dei più eleganti e confortevoli alberghi della città, denominato inizialmente “Hotel Nuova York”. Negli anni successivi la famiglia Ivancich acquisisce in blocco anche Palazzo Fini, accorpandolo gradualmente con Palazzo Ferro. Ne rimane proprietaria fino al 1972, quando l’immobile viene acquistato dalla Provincia di Venezia, per passare poi alla Regione». Ma questa è la storia recente, fatta di politici e di leggi. Quella documentata dall’esposizione curata da Franca Lugato, invece, racconta un’epoca scintillante: ospiti del “Grand Hotel” fra le sale des Dames e de Lecture, Manin e Garibaldi, furono letterati come Luigi Pirandello, primi ministri come Winston Churchill, divi come Cary Grant. Artisti illustri, ricchi nobili, alti prelati, famiglie celebri. Fra cui appunto quella che, scandalo al sole, usciva allo scoperto proprio nell’agosto di 74 anni fa. Nell’appartamento reale, dislocato negli spazi che oggi corrispondono agli uffici del presidente Roberto Ciambetti e del segretario generale Roberto Valente, pernottarono Rossellini e Bergman, a Venezia per la Mostra del Cinema con il film “Stromboli”, inizialmente pensato dal regista per l’ex compagna Anna Magnani, che venne poi rimpiazzata dall’attrice svedese e si vendicò del tradimento sia sentimentale che professionale, sbarcando al Lido con la contro-pellicola “Vulcano”. 

LA MERAVIGLIA
È stato lo stesso Valente a consegnare le due foto in bianco e nero a Isabella Rossellini, in occasione della tappa berica del suo spettacolo “Darwin’s smile”, insieme a una rosa rossa. «Che meraviglia! Che bella sorpresa che mi avete fatto», ha detto l’attrice, osservando per la prima volta le immagini dei suoi genitori, scattate due anni prima della sua nascita. In un ritratto Ingrid è in piedi, davanti alla porta-finestra affacciata sulla Basilica della Salute, indossando un abito lungo à pois con i volants sulle maniche e sul colletto che ha molto colpito la figlia. Nell’altra stampa, invece, Roberto è accomodato in poltrona e lei è seduta sul bracciolo, in procinto di fumare. Secondo la leggenda (o la realtà, chissà), galeotto sarebbe stato qualche tempo prima proprio il tabacco. «Vado a comprare le sigarette», avrebbe detto una sera Roberto Rossellini ad Anna Magnani, utilizzando la più trita delle bugie maschili, dato che in verità sarebbe andato in aeroporto a incontrare per la prima volta Ingrid Bergman. Cronaca rosa, altro che resoconti politici... 
 

Ultimo aggiornamento: 17:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA