Ossa umane e una mandibola nascoste in un "buco" in pineta

Sabato 6 Ottobre 2018 di Lorenzo Mayer
Ossa umane e una mandibola nascoste in un "buco" in pineta
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LIDO DI VENEZIA - Spunta il giallo di ossa umane e persino una mandibola nascoste sotto un buco profondo alcuni metri all'interno della pineta di San Nicolò al Lido. È quanto hanno trovato, nei giorni scorsi, i volontari di Legambiente, sezione di Venezia, impegnati nella iniziativa "Puliamo il mondo". Per questo l'area è stata sequestrata in attesa dei rilievi della polizia scientifica. Il buco si trova proprio a ridosso di un bunker dove sono stati rinvenuti altri oggetti particolari, come una branda, una piccola stufa e un paio di scarpe che farebbero pensare che la struttura, in passato, potesse essere frequentata come un luogo di ritrovo. Alla mobilitazione per la pulizia stavano partecipando una cinquantina di volontari, suddivisi in due gruppi. Il primo, con una trentina di persone si è  dedicato all'arenile, l'altro si è invece addentrato all'interno della pineta di San Nicolò. E proprio qui c'è stato il ritrovamento più inquietante. A dare l'allarme è stato uno dei volontari che, dall'alto, è stato calato dentro la buca con l'obiettivo di raccogliere della plastica per ripulire la zona. Oltre alla plastica è ritrovato ben altro, anzitutto un palo, ben piantato a terra, come se si volesse indicare con precisione l'area. Poi una scatola con ossa. Subito informato il presidente di Legambiente Venezia, Paolo Franceschetti ha chiesto l'intervento del 113. L'area interessata era più o meno a metà di via Klinger, a metà strada tra il Pachuka e la rotonda, nel versante dell'aeroporto Nicelli.

LA POLIZIA
La volante della polizia del Lido è arrivata nel giro di pochi minuti e dopo un primo sopralluogo sono state confermate le impressioni dei volontari: si trattava di ossa umane. A quel punto è stata coinvolta anche la scientifica. E dalla scatola nascosta in fondo al buco è stato accertato dagli agenti della squadra scientifica che vi erano diverse ossa, di varie misure, e quindi appartenenti a più persone. Non un caso isolato. Sono stati riconosciuti, da una prima analisi, due femori e una mandibola di uomo. Tutto il bunker dovrà essere oggetto di una profonda bonifica e pulizia. Ed ora gli agenti, tra i dubbi da sciogliere, dovranno anche cercare di stabilire una presunta data a cui potrebbero risalire questi resti umani. Secondo i primi accertamenti, comunque, questi quasi sicuramente risalenti ad un periodo successivo la Seconda Guerra mondiale. C'è anche l'ombra di riti satanici che dovrà essere dipanata. Di certo quella è una zona impervia della pineta, di non facile accesso. Tra i rifiuti rinvenuti dai volontari, oltre a tanta plastica, anche una notevole quantità di calcinacci che farebbe pensare come la pineta, in una zona ben precisa, possa essere stata utilizzata come una discarica di materiale edile da parte di qualche ditta.
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