Onefinestay a caccia di case di lusso: «Quando non ci siete le affittiamo ai turisti»

VENEZIA - A caccia di case, meglio se di lusso, libere anche solo per qualche settimana. È la filosofia dell'home sharing, che sbarca a Venezia con Onefinestay, del colosso alberghiero francese Accor. Per il momento siamo ancora nella fase della ricerca per l'ennesima fetta di mercato che il turismo è pronto a mangiarsi. Qui andiamo oltre i Bed and breakfast, più o meno autentici, o le case per vacanze in costante espansione. Qui si propongono ai turisti case normalmente abitate, nei periodi in cui i padroni sono fuori città. Turisti ovunque, insomma, appena il residente gira l'angolo. Un meccanismo che all'estero, pare, funzioni. Una novità che in una città già sofferente per il troppo turismo, come Venezia, farà discutere. Anche se le adesioni probabilmente non mancheranno, vista la propensione della città a vivere di rendite. E rendite sempre più esose, come dimostra il recente caso del caro degli affitti commerciali. 

PORTA A PORTA
Home sharing di case di lusso, promette Onefinestay, sui siti e nella pubblicità porta a porta. In questi giorni, in tante buche delle lettere, sono spuntate le cartoline di quello che si autodefinisce come un «club esclusivo di residenze di lusso». «Onefinestay è l'unico servizio che, senza dover pensare a nulla, offre la possibilità di generare un reddito extra dal proprio appartamento quando si è fuori città. In modo semplice e sicuro, si può mettere a disposizione la propria casa a viaggiatori sofisticati alla ricerca di un soggiorno di lusso nel cuore delle più belle città del mondo». La cartolina si chiude con un invito (e un incentivo) alla ricerca: «Se hai amici interessati al nostro servizio non esitare a metterli in contatto con noi, per te un bonus fino a 500 euro»...