VENEZIA - Non si corre per una medaglia ma per un contratto di lavoro. Le Olimpiadi del posto fisso, di scena al campo di atletica San Giuliano, sono il primo vero test per gli aspiranti vigili urbani.
Dalle preselezioni sono stati ammessi tutti, ma al primo giorno delle prove atletiche c'è già chi manca all'appello. Dei 261 candidati si sono presentati in 227: 20 ragazzi e 14 ragazze hanno rinunciato in partenza. Gli atleti si scaldano, gli altri improvvisano, sbuffando. In tribuna c'è chi, con la testa tra le mani, pensa di ritirarsi. «Le pretese sui tempi della corsa sono da agonisti». Intanto vengono distribuiti i fogli con il riepilogo delle tre prove: la corsa piana di 1000 metri (con cui passa il turno solo chi sta nei tempi di 4 minuti e 5 secondi per i maschi e 5 minuti e 5 secondi per le donne), il salto in alto con l'asticella a 1 metro e 5 centimetri per i candidati e 95 centimetri per le femmine e la terza prova, che spaventa anche i più allenati: le trazioni alla sbarra. L'atmosfera è di una vera e propria gara: le pettorine con il chip per prendere i tempi, le batterie che vengono chiamate al microfono, i crampi, il cronometro sui tabelloni e le grida di esultanza di chi taglia il traguardo in tempo.
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