Rivolta dei genitori contro il trapper «che odia le donne: no al concerto a Molocinque»

Venerdì 22 Marzo 2024 di Giulia Zennaro
Niky Savage

VENEZIA - “Avendo tante t*, impari a star da solo”, “Lei vuole le mani là/Ma non sa che domani non camminerà”, “La tratto da p*, corre fast, 'sta giaguara”.
“Anche poeta?”.

Si potrebbe tentare di sdrammatizzare con una citazione “colta” i versi di alcune canzoni del trapper Niky Savage, “artista” da due milioni di follower su TikTok, entrato nella Top50 di Spotify in Italia soprattutto grazie all’ascolto di giovanissimi. Ed è proprio l’esposizione di adolescenti a testi inneggianti alla violenza di genere, in cui la donna è ritratta unicamente come oggetto sessuale a cui riferirsi sempre e solo in termini dispregiativi, a preoccupare i genitori ma non solo. Il 30 marzo al Molocinque di Marghera è previsto il concerto di Niky Savage e, come già accaduto nel caso della data prevista al Playa Loca di Castelfranco lo scorso settembre, un comitato spontaneo di genitori, appoggiato dalla fondazione Efesto per la cultura inclusiva, è pronto a dare battaglia affinché il live venga cancellato o sostituito con quello di un artista meno “controverso”. In seguito alla mobilitazione dei genitori, la serata a Castelfranco era stata annullata e si era innescato un dibattito pubblico sull’opportunità di dare spazio a personaggi che, in nome della libertà artistica, diffondono messaggi potenzialmente pericolosi ai giovanissimi. Ora, con il concerto al Molocinque fissato per la sera del 30, la polemica si è riaccesa: l’avviso inserito dallo staff della discoteca tra le info dell’evento (“Il cantante utilizza un linguaggio forte, sconsigliamo la partecipazione a un pubblico sensibile alla tematica della violenza di genere”) sa un po’ di beffa: chi non potrebbe essere sensibile al tema della violenza di genere?


LA PROTESTA
Davide Giorgi, presidente della fondazione Efesto, annuncia che l’ente non intende arretrare nella sua richiesta al Molocinque di annullare il concerto e ha diffuso un comunicato a gestori di locali, Comuni e associazioni: «Siamo convinti - spiega - che il danno arrecato per il mancato evento sarebbe comunque meno grave di quello potenziale connaturato all’esibizione, se confermata. Questi sono temi attualissimi, a maggior ragione dopo il clamore mediatico suscitato dal femminicidio di Giulia Cecchettin, eppure in Italia siamo indietro in modo imbarazzante su queste tematiche. Lasciare spazio alla violenza verso le donne su un palco, di fronte a un pubblico di adolescenti, sarebbe gravissimo. Siamo alleati dei genitori che chiedono un divertimento “sano” per i figli: la data dell’11 settembre al Playa Loca è stata sostituita da un evento dedicato all’inclusione ed è quello che chiediamo di fare al Molocinque. Chiederemo, se necessario, l’intervento delle istituzioni per fermare questo concerto. Ci siamo confrontati con lo staff del Molocinque, che abbiamo trovato imbarazzato dalle questioni etiche che abbiamo sollevato e volenteroso di trovare una soluzione».


LA REPLICA 
Andrea Bacciolo, titolare della discoteca veneziana, sulla polemica sollevata da Efesto è per sua stessa definizione «attendista: chiediamo alle istituzioni di prendere posizione e dirci come comportarci. La questione è complessa: da un lato vige la libertà di espressione, dall’altro quella del nostro locale di ospitare o meno un certo tipo di intrattenimento, senza venire accusati di appoggiare quella che viene definita una “cloaca etica”. Noi siamo un ente commerciale, non la Chiesa: non abbiamo un ruolo etico, forniamo intrattenimento». Quindi l’evento è confermato? «Ci stiamo pensando», dribbla Bacciolo. 

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