ROSOLINA - «Il bambino stava dormendo in culla, l'ho sentito come rantolare: aveva la faccia viola. Nel panico, ho controllato se si fosse ribaltata la lingua, l'ho bagnato con l'acqua, poi sono corso per le scale, la testa ciondolava, ho provato a fare un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, poi sono andato dalla mia vicina e le ho detto di chiamare l'ambulanza. Ci hanno messo venti minuti ad arrivare, io non c'ero più con la testa». Un racconto drammatico quello che ieri un 38enne originario di Chioggia ha fatto davanti al Collegio del Tribunale di Rovigo, presieduto da Alessandra Martinelli. L'uomo è alla sbarra con la madre del piccolo, una 31enne di Agordo, per tentato omicidio, in alternativa, come prospettato dalla stessa Procura, maltrattamenti in famiglia con lesioni aggravate. Il bambino aveva appena quattro mesi quando è finito all'ospedale in coma: il bimbo è sopravvissuto ma porta ancora i segni a livello psicomotorio di quanto accaduto sei anni fa a Rosolina...
Ultimo aggiornamento: 10:11
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