La neonata trovata nel sacchetto dei rifiuti avrà il suo funerale

Mercoledì 8 Novembre 2017 di Giuseppe Babbo
L'azienda di Musile dove è stato trovato il corpicino privo di vita

MUSILE - «Siamo pronti a sostenere le spese per il funerale». La neonata ritrovata senza vita sabato pomeriggio, tra i rifiuti di vetro, alla “Ecopatè”, avrà la sua cerimonia di addio. Il sindaco Silvia Susanna ha deciso di andare ben oltre gli obblighi di legge.
LA NORMATIVA
Per circostanze di questo tipo la normativa prevede che i costi di sepoltura siano a carico dell’ente che amministra il territorio in cui il corpo è stato ritrovato. Nel caso specifico, il Comune di Musile. «Non abbiamo ancora parlato di questo aspetto con la magistratura – spiega la prima cittadina – tuttavia la legge indica che sia il nostro Comune a sostenere i costi della futura sepoltura. Sicuramente adempieremo a questo obbligo quando ci verrà richiesto». In questo senso l’Amministrazione comunale intende andare addirittura oltre al proprio ruolo: «Quanto accaduto ha sconvolto l’intera comunità - aggiunge il sindaco - per questo stiamo pensando di organizzare, per il giorno del funerale, anche un’iniziativa di sensibilizzazione: oggi una donna ha tante possibilità per partorire in anonimato e queste situazioni non devono più verificarsi. Per questo quando verrà dato l’ultimo saluto a quella povera creatura cercheremo di lanciare un messaggio forte e chiaro a tutte le donne. Allo stesso tempo chiederemo ai nostri cittadini di partecipare numerosi alle esequie per dare un segnale: sono sicura che la partecipazione sarà numerosa. Quando accaduto è stato terribile, per noi non è possibile rimanere indifferenti e anche per questo motivo cercheremo di aiutare, per quanto possibile, il lavoro degli inquirenti».
INDAGINI
Su questo aspetto va registrato che le indagini dei carabinieri stanno procedendo a ritmo serrato e su più direzioni.

In particolare per quanto riguarda la tracciabilità e la provenienza dei rifiuti e di conseguenza quella del corpicino. Ieri l’ipotesi che il cadavere sia arrivato con un carico di rifiuti prodotti nella Città Metropolitana di Venezia (sabato nell’azienda di via dell’Artigianato sarebbe arrivato un tir con un carico di rifiuti locali), è tramontata definitivamente perché tutti i rifiuti della provincia di Venezia vengono pretrattati manualmente all’impianto di Fusina dove non sarebbe stato notato nulla di strano. A rimanere in piedi è dunque l’ipotesi che i rifiuti arrivino dalle zone di Udine, Bologna e Lucca. Anche per questo i carabinieri stanno effettuando delle verifiche in tutti gli ospedali di quelle zone per capire se ci possa essere stato in qualche reparto di ostetricia una situazione compatibile con quanto accaduto. A dare delle risposte fondamentali sarà anche l’autopsia: il pubblico ministero Elisabetta Spigarelli, che in questa fase delle indagini ha ipotizzato il reato di soppressione di cadavere, dovrebbe conferire l’incarico al medico legale nelle prossime ore. L’esame autoptico permetterà di chiarire se la neonata, che dai primi accertamenti avrebbe avuto 5 giorni di vita, sia stata gettata tra i rifiuti ancora viva oppure quando era già morta. Sempre per favorire le indagini è stato disposto l’estrazione del profilo genetico della neonata. A indagare sono anche i Ris di Parma che stanno analizzando alcuni frammenti di rifiuti recuperati tra i resti del sacchetto utilizzato per avvolgere la neonata. Prima che fosse gettata tra le immondizie di un qualsiasi cassonetto delle immondizie.

Ultimo aggiornamento: 16:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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