VENEZIA - Luigi Corò torna alla carica sulla vicenda del negozio Cannabis aperto, poi chiuso in base a un suo esposto e quindi riaperto dopo aver rimosso tutti i prodotti classificati come alimentari. Il guaio è che, secondo il presidente del Comitato Marco Polo a difesa del cittadino, anche i prodotti superstiti sarebbero potenzialmente pericolosi. Di qui un nuovo esposto inviato a tutte le autorità locali e nazionali per chiedere di verificare se la vendita di cannabis in semi o in foglie essiccate a scopo collezionistico possa configurare un illecito. «Segnalo che nel negozio si commercializzerebbero liberamente semi di cannabis garantiti che permetterebbero agli acquirenti la coltivazione di piante con qualità riconducibili allo stupefacente, attività già stata peraltro oggetto di nostro esposto e conseguente temporanea chiusura per riscontrate irregolarità. E anche mi riferisco alla presunta commercializzazione nello stesso di cannabis essiccata venduta come gadget ma potenzialmente fumabile, Io stesso - continua - sono stato vittima nel web di moltissime offese, ingiurie e minacce per aver denunciato questa problematica, ma non mi fermo»...
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