VENEZIA - L'acciaio con cui sono state realizzate le cerniere del Mose sarebbe a rischio corrosione. E il Provveditorato alle opere pubbliche del Veneto, l'ex Magistrato alle acque, non solo si sta organizzando per sostituirlo con un materiale più sicuro, ma è pronto anche a fare causa a chi, progettisti o costruttori, avesse sbagliato. «Lo Stato non può pagare per errori commessi da altri» scandisce il neo provveditore, Roberto Linetti. Arrivato a Venezia a novembre, il nuovo dirigente si è subito trovato sul tavolo uno studio commissionato dal suo predecessore che metteva in luce le criticità metallurgiche delle cerniere. A firma del professor Gian Mario Paolucci, già docente di metallurgia all'università di Padova e da anni tra i consulenti del Mose, il documento sostiene che «c'è la seria possibilità che la corrosione provochi danni strutturali e dunque il cedimento della paratoia». Mette in dubbio la qualità dell'acciaio utilizzato per alcune parti della struttura. Assicura che la protezione offerta dalla vernice non è «totale». E individua come «anello debole della catena», il connettore femmina, destinato a restare sott'acqua, incementato alla barriera, per cento anni...
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