Oltre mille km in bici: Gabriele
lotta per i padri separati con figli

Martedì 4 Ottobre 2016
Gabriele Fabris a Strasburgo
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VENEZIA - Ha viaggiato per 1064 chilometri, da Venezia a Strasburgo, per accendere i riflettori sulla difesa dei bimbi e sulla situazione dei padri separati, «150 dei quali si suicidano ogni anno (tremila in Europa)», mentre nell'80% dei casi «vivono sotto la soglia di povertà». Lui è Gabriele Fabris - chioggiotto d'origine e residente a Bassano - ribattezzato dopo questa impresa il "padre spartano": è partito l'11 settembre scorso e, dal Veneto attraverso la Svizzera e la Germania fino a Strasburgo, ha portato all'Europarlamento la causa di 5 milioni di padri separati d'Italia.

Questa mattina Fabris ha incontrato a Strasburgo, dove è in corso la sessione plenaria dell'Europarlamento, il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini e il vice Lorenzo Fontana, con Angelo Ciocca, che hanno rilanciato la sua battaglia anche attraverso i social. «La legge sull'affidamento condiviso c'è, è la 54 del 2006, ma ad oggi è, nei fatti, inattuata», ha spiegato Fabris, che ha documentato sulla pagina Facebook "Daddy's pride on bike" il suo lungo viaggio sulle due ruote. «Ho scelto di partire senza niente, neanche la mappa, volevo la mente libera», ha raccontato il papà-ciclista, «quello che ho risparmiato l'ho donato e, grazie al cuore generoso di tante associazioni e privati, abbiamo aiutato anche i bimbi di Amatrice e rilanciato la raccolta firme per sostenere la proposta di legge d'iniziativa popolare che mira a classificare come 'malattia invalidante' la fibromialgia».

Un viaggio dal valore simbolico, continua Fabris: «Sono partito da Venezia perché è la città dell'amore per eccellenza, e non c'è più grande amore di quello di un padre per il proprio figlio.
Ho scelto la bici, perché è fatta di due ruote e di equilibrio: allo stesso modo i bimbi hanno bisogno dell'equilibrio di due genitori». «C'è una legge approvata dal parlamento, che va attuata», ha quindi sottolineato Fontana, «gli interessi non possono prevalere sul bene dei bambini, a separarsi sono i genitori, non i figli». Ora, ha concluso l'europarlamentare, «pretendiamo un Paese normale, in cui le leggi dello stato siano rispettate e applicate. Onore al coraggio di Gabriele Fabris, che ringraziamo per il suo impegno e la sua tenacia in questa battaglia di civiltà».
Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 12:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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