Maxi costi a 220 milioni e disagi
Sul tram c'è un dossier esplosivo

Giovedì 27 Agosto 2015 di Elisio Trevisan
Il "tram" su gomma di Mestre
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MESTRE - Il tram dovevano inaugurarlo il 30 agosto del 2006 e invece, se non ci saranno nuovi problemi, l’ultima linea sarà attivata il mese prossimo, dopo nove anni di ritardo, e dodici complessivi di lavori, nel corso dei quali sono stati devastati interi quartieri di Mestre, creati disagi a non finire, e decine di attività commerciali sono state chiuse.



La beffa è che probabilmente questo dramma si poteva evitare e buona parte dei cantieri avrebbero chiuso più o meno due anni dopo le scadenze previste (a parte la tratta da San Giuliano a Venezia e il sottopasso della Stazione), con un centinaio di milioni di euro in meno di spese: invece dei circa 220 milioni che costerà alla fine il tram, sarebbero bastati poco più dei 130 milioni preventivati inizialmente.



L’ATTO D’ACCUSA

È tutto scritto in una relazione di un centinaio di pagine frutto di uno studio commissionato dal commissario prefettizio Vittorio Zappalorto e condotto dal commercialista Andrea Martin, dall’avvocato Domenico Giuri e dal professor Ferruccio Resta che si sono avvalsi del contributo tecnico dei professori Roberto Corradi, Giorgio Diana e Pier Giorgio Malerba.



Quando lo scorso marzo Zappalorto ha letto le carte, ha inviato tutto alla Corte dei conti.

Al di là dei gravi imprevisti provocati dalla Regione e da Veneto Strade (che non ha più costruito il secondo cavalcavia di San Giuliano in modo da destinarne uno esclusivamente al tram), e dal Comune (che ha imposto la modifica della linea per Marghera, spostando la localizzazione del sottopasso ferroviario da via Piave a via Cappuccina), il problema dei problemi è sotto gli occhi di tutti: si tratta della piattaforma in calcestruzzo armato dove è poggiata la rotaia.



COMMISSIONE NEL MIRINO

Gli esperti che hanno realizzato lo studio richiesto da Zappalorto ringraziano Pmv per la collaborazione e, asetticamente, scrivono che la Commissione di gara istituita dall’Actv per valutare l’unica offerta pervenuta accolse il progetto definitivo della cordata Gemmo anche se non rispettava le volontà di Giunta e Consiglio, e tantomeno il progetto preliminare.

Ultimo aggiornamento: 21:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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