MESTRE - Sarà il raggruppamento formato da Costruzioni Bordignon, Fincantieri infrastrutture e Ranzato impianti a progettare e realizzare lo stadio da 16mila posti previsto nell'ambito del Bosco dello sport.
L'AGGIUDICAZIONE
La cordata prescelta (progettisti Maffei engineering, Populous Limited, Seingim global service, Soil engineering e Gae engineering) s'è imposta su altri quattro soggetti che si erano candidati a realizzare lo stadio, avendo superato i quattro quinti del punteggio massimo previsto dal bando per i criteri qualitativi e per l'offerta economica. Per l'aggiudicazione definitiva bisognerà attendere la verifica di anomalia - una prescrizione del Codice degli appalti che prende in esame i ribassi d'asta - e la verifica dei requisiti delle imprese che formeranno un'associazione temporanea di imprese per lo stadio. Il tutto salvo eventuali ricorsi delle altre cordate concorrenti (Iannini-Ferrari-Basso, Setten-Cimolai, Tonon-Gilardi e Vianini).
Proprio per evitare contenziosi il lavoro della commissione ha comportato più tempo del previsto: va ricordato che per le altre opere relative alla viabilità, alle opere ambientali e all'arena-palasport si era presentato un unico concorrente, circostanza che ha evidentemente facilitato il lavoro. In questo caso la presenza di più soggetti ha richiesto più tempo per l'esame delle offerte, e un'integrazione della commissione, nella quale sono stati cooptati il rettore dello Iuav Benno Albrecht e l'ex responsabile della commissione impianti sportivi del Coni Attilio Magni.
ITER COMPLESSO
L'iter del Bosco dello sport che si va ora a completare ha del resto subìto una serie di variazioni in corso d'opera. La principale, come si ricorderà, è stata causata dall'esclusione, da parte della Commissione europea, del Bosco dello sport dai progetti finanziabili con i fondi del Pnrr, dopo che non erano state riconosciute le condizioni di disagio ambientale e sociale dell'area di Tessera dove sorgerà il complesso. La decisione di realizzare il progetto con risorse del Comune e con il Fondo per le opere complementari al Pnrr da parte del Governo ha portato a una "road map" dai tempi differenziati per raggiungere l'obiettivo. Che rimane quello di realizzare «un progetto affascinante», come l'ha definito in settimana il ministro dello Sport Andrea Abodi, a ridosso dell'aeroporto di Tessera, della bretella autostradale e della linea ferroviaria che collegherà il Marco Polo alla rete esistente, con la possibilità di una fermata intermedia per lo stadio. Sia questo impianto che l'arena da diecimila posti dovranno garantire un utilizzo che andrà oltre l'evento sportivo, per garantire l'equilibrio economico dell'operazione. L'altro equilibrio, in senso ambientale, sarà assicurato dalle opere a verde - il "bosco" vero e proprio - nelle quali si dovranno inserire gli impianti sportivi che il Comune conta di realizzare per il 2026.