Aeroporto Marco Polo, in pista nuovi progetti: parcheggi e un hotel da 300 stanze

Giovedì 25 Ottobre 2018 di Elisio Trevisan
Aeroporto Marco Polo, in pista nuovi progetti: parcheggi e un hotel da 300 stanze
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MESTRE - Un albergo da oltre 300 camere vicino alla darsena, due nuovi parcheggi al posto di una grande pineta, e due nuovi piani interrati nel parcheggio multipiano P1 a fianco dell’aerostazione al Marco Polo di Tessera. Dopo il P6, di cui è stato da poco aperto un primo pezzo da 267 posti auto (e che entro il 2021 ne avrà 1900), arrivano dunque anche i parcheggi P8 e P9 (il P7 esiste già da tempo). E così all’aeroporto di Tessera si aggiungeranno altri 835 stalli portando il totale, entro qualche anno, a 10 mila e 35 posti a pagamento a disposizione dei viaggiatori (senza contare tutti i nuovi posti che saranno disponibili nei due piani interrati del P1), avvicinandosi così sempre di più ai 13.500 posti previsti dal MasterPlan aeroportuale entro il 2021.
L’Enac, in merito, ha inviato al ministero dell’Ambiente e, per conoscenza, alla Regione e all’assessorato all’Urbanistica del Comune di Venezia, il progetto per una serie di Varianti a quel piano di sviluppo del Marco Polo. L’obiettivo è quello di verificare col Ministero se sia necessaria la Via (Valutazione di impatto ambientale) o se, invece, si possa procedere senza.
 I parcheggi erano previsti nel MasterPlan e la Variante rientra negli interventi di riprotezione delle funzioni aeroportuali, che comprendono anche il deposito area tecnica, il depuratore, l’isola ecologica, la palazzina per Carabinieri e Polizia.
L’albergo, invece, nel MasterPlan non c’era, è stato aggiunto e dovrebbe sorgere su un’area di 10 mila metri quadrati vicino alla darsena e al parcheggio P4 con oltre 300 camere. E così finalmente il terzo scalo intercontinentale offrirà un hotel al suo interno, a disposizione dei passeggeri che non avranno più bisogno di andare a Mestre o a Venezia, a meno che non ci vadano per piacere.
IL PROGETTO DI GEHRY
Il MasterPlan al 2021, dunque, non contemplava un hotel ma, in realtà, lo aveva previsto il progetto dell’archistar Frank O. Gehry a fine anni Novanta quando aveva ideato l’avveniristica Porta di Venezia facendo della darsena e dell’aerostazione una infrastruttura coperta da gigantesche vele sotto alle quali avrebbero trovato posto anche un hotel e un centro congressi, oltre a ristoranti e altri servizi. Poi, con il cambio di presidenza tra lo scomparso Gianni Pellicani ed Enrico Marchi, quel progetto venne abbandonato e il piano per lo sviluppo dell’aeroporto prese forma diversamente tenendo conto dello sviluppo imponente che si stava verificando.
Ora, dunque, l’albergo ritorna, e nelle osservazioni del Comune alle Varianti presentate non è tanto questa struttura a preoccupare ma i nuovi parcheggi da quasi mille posti auto al posto di un boschetto di arbusti e di molti pini domestici. È per questi due park che i tecnici del Comune ritengono necessaria la procedura di Via, dato che le opere previste modificano sostanzialmente il MasterPlan 2021, e che quella macchia di verde è una delle ultime barriere naturali anti smog e anti rumore rimaste a proteggere Tessera dall’aeroporto, dopo l’abbattimento degli alberi per far spazio al P6.
Per Save i nuovi parcheggi sono importanti in previsione dei futuri lavori per la realizzazione della bretella ferroviaria che porterà il treno anche all’aeroporto, passando per il nuovo stadio, e che sarà pronta, da previsioni, entro il 2025. In quel frangente i cantieri occuperanno anche parti di parcheggi esistenti per cui la Società si premura di realizzarne di nuovi in modo da garantire sempre il servizio ai passeggeri che si recano all’aeroporto con l’automobile.
Tra l’altro, proprio in previsione della nuova stazione ferroviaria, Save ha inserito anche un’altra variante al MasterPlan: in seguito al successo del moving walkway, la passerella automatica inserita in una galleria che collega la darsena al parcheggio P1 e all’aerostazione, ha previsto un secondo moving walkway che dovrà collegare l’aerostazione con la stazione di Rfi.
SPARISCONO LE BARRIERE
Per i tecnici della Direzione progetti strategici del Comune, però, l’impatto dei due nuovi parcheggi sarà tutt’altro che secondario e indolore: interesserà una superficie di 41 mila metri quadrati e, contrariamente a quanto affermato nello studio per le Varianti, ritengono che potrebbe comportare un impatto negativo sulla componente arborea con conseguenze rispetto al riscaldamento a terra della superficie e sulla componente aria. Perciò richiedono a Save una relazione agronomica che descriva gli alberi da preservare e da valorizzare, compatibilmente con le infrastrutture da costruire, e misure di compensazione alla perdita di alberi.
Elisio Trevisan
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Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 12:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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