Lotta allo spaccio, tre pattuglie fisse di vigili di notte in via Piave

Mercoledì 20 Marzo 2019 di Davide Tamiello
Lotta allo spaccio, tre pattuglie fisse di vigili di notte in via Piave
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MESTRE - La pax (reale o apparente che sia) non è durata a lungo, e c’era da aspettarselo. Mestre è una piazza che fa gola agli spacciatori, crocevia per il Nordest per il mercato dell’eroina. La polizia locale, preso atto di una ripresa degli affari legati alla vendita del più pericoloso tra gli stupefacenti, da lunedì ha cominciato la nuova controffensiva: tre pattuglie fisse in via Piave dall’imbrunire a notte fonda, dalle 18 a oltre mezzanotte. Lo scopo è, ovviamente, contrastare il radicamento di un nuovo gruppo di pusher che, poco a poco, sta cercando di riconquistare il territorio. 
 Se prima, infatti, lo spaccio avveniva h24 tra via Piave, via Col di Lana, via Monte San Michele e via Trento, adesso la modalità è decisamente cambiata. Non più vendita continuata e alla luce del sole, ma scambi rapidi e mirati al calar del sole, tra la zona dei giardini e quella di via Cavallotti. Non sono solo voci: i nigeriani sono tornati. Sono loro, infatti, secondo le forze dell’ordine, ad aver ripreso in mano le redini di questo mercato, pur in dimensione ridotta rispetto a quanto avveniva prima di quest’estate. Le novità le ha riferite, in commissione polizia locale, lo stesso comandante Marco Agostini, spiegando che dopo la grande retata del 10 luglio, i primi campanelli d’allarme avrebbero cominciato a suonare a circa quattro mesi di distanza. Oltre alle nuove pattuglie, è stato anche incrementato il servizio delle unità cinofile: da uno a tre cani. «Bene la repressione - aggiunge Emanuele Rosteghin (Pd)- vorremmo però che nella prossima commissione la questione potesse essere affrontata anche sul piano delle politiche sociali». Il problema eroina è tornato di attualità con prepotenza, dopo le quattro morti per overdose registrate solo nell’ultimo mese. Un deja vu di quanto accadeva un paio d’anni fa, quando in poco più di sei mesi, dalla primavera all’autunno del 2017, vi fu una serie di una quindicina di vittime, alcune anche giovanissime. 
Le nuove pattuglie avranno il compito di arginare il fenomeno anche in una zona che, fino a qualche tempo fa, era (quasi) estranea allo spaccio: piazzetta San Francesco. La foto di una ragazza che dorme tra le siringhe e carta stagnola, scattata da una residente lunedì mattina e pubblicata ieri dal Gazzettino, ha fatto scalpore, tra migliaia di visualizzazioni e centinaia di condivisioni. Il ristorante della piazzetta è chiuso temporaneamente e il plateatico è stato preso d’assalto da tossicodipendenti e spacciatori. «Sono una decina di nigeriani - racconta una residente - fanno il giro di via Cavallotti e poi ritornano in quel punto, probabilmente per evitare i controlli». Risultato: da settimane i cittadini assistono impotenti agli scambi, alle liti e alle discussioni tra i pusher dell’area.
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