MESTRE - Se la ridono, in Provincia. Al Centro servizi di via Forte Marghera, ora della nuova Città metropolitana, quella palestra con attrezzature pagate 200mila euro, ma in realtà di un valore che non superava i 50mila, la conoscevano bene. «Ci andava qualche impiegato, ma soprattutto i figli dei dipendenti - raccontano nei corridoi -. Poi, all'improvviso, l'hanno chiusa». Era nel 2011, e da allora nessuno ha mai capito il perché. Ma adesso, con la riapertura della pratica per la vendita delle attrezzature e dei macchinari usati per il body-building dei lavoratori a soli 18mila euro, è venuta a galla la verità: quella palestra era abusiva, pur essendo stata progettata, costruita e realizzata dentro la sede di un ente pubblico.
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