Ospedale, Centro protonico mai fatto
la Corte dei conti chiede risarcimento

Martedì 5 Febbraio 2019
Ospedale, Centro protonico mai fatto la Corte dei conti chiede risarcimento
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MESTRE - La mancata realizzazione del Centro Protonico all’ospedale all’Angelo di Mestre ha fatto spender inutilmente alla Ulss Veneziana 3,7 milioni di euro: ora la Procura regionale della Corte dei conti, chiede a tre ex dirigenti di risarcire l’ingente somma. L’udienza di discussione del caso è fissata per il 13 febbraio, di fronte alla Corte presieduta da Guido Carlino, chiamata a valutare il comportamento dell’ex direttore generale della Ulss, Antonio Padoan, all’ex direttrice amministrativa, Alessandra Massei e al responsabile del procedimento, Girolamo Strano.
Il procuratore regionale Paolo Evangelista e il vice procuratore generale Chiara Imposimato contestano loro di aver dato corso alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e alla successiva firma della convenzione con il Consorzio Ptc Veneto, in assenza di alcun provvedimento della Regione volto a dare copertura finanziaria all’intervento e nonostante esplicite richieste da parte del segretario generale alla Sanità di non dare corso all’operazione in attesa della definizione delle tariffe che avrebbe consentito di verificare la copertura dei costi, considerata anche la presenza di un Centro protonico a Trento, aperto ai pazienti veneti. 
L’ESPOSTO
A sottoporre il caso ai giudici erariali è stata la stessa dirigenza della Ulss che, dopo il pensionamento di Padoan, nel 2012, decise di revocare tutte le delibere in quanto l’operazione - del costo complessivo di 150 milioni, da realizzarsi in project financing - sarebbe ricaduto interamente sul bilancio della Ulss, con conseguenti problemi di equilibrio economico. La revoca della convenzione costò 3.7 milioni di euro, somma che ora viene chiesta a titolo di risarcimento a Padoan (50 per cento), Massei e Strano (25 per cento ciascuno). La Procura precisa che si tratta di un danno patrimoniale indiretto, ovvero il pregiudizio subito dalla pubblica amministrazione a seguito del comportamenti dei propri dipendenti. La Ulss fu costretta a firmare una trasazione con il Consorzio, versando oltre 6 milioni di euro per la mancata realizzazione del Centro protonico: 2.5 milioni sarebbero stati comunque dovuti. I rimanenti 3.5, aumentati di ulteriori 200 mila euro, si sarebbero evitati se la convenzione non fosse stata firmata.
LA DIFESA
La difesa, rappresentata dagli avvocati Andrea Perrone, Franco Zambelli, Annamaria Tassetto e Alfredo Biagini, ha respinto ogni addebito e, nel corso dell’udienza di discussione, cercherà di dimostrare che gli amministratori non hanno commesso alcunché di irregolare, in quanto la Regione aveva inizialmente dato parere favorevole all’avvio della procedura - e non possono essere ritenuti responsabili di alcun danno erariale.
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Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 09:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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