Mestre, il caso Romanello agita la Lega: le chat e le tentazioni Fdi

Mercoledì 14 Settembre 2022 di Davide Tamiello
Mestre, il caso Romanello agita la Lega: le chat e le tentazioni Fdi

MESTRE - Ufficialmente nessuno vuol agitare le acque prima del voto e si capisce anche il perché: la Lega è in una fase di stallo cruciale, il sorpasso a destra di Fratelli d'Italia sembra ormai imminente e la parola d'ordine è tenere la falange il più serrata possibile per perdere meno terreno possibile.

Al di là degli umori di facciata, però, il clima interno in certe sezioni della Lega è tutt'altro che sereno.

LA POLEMICA

Il caso Matteo Romanello, in piazza Ferretto durante il comizio di Giorgia Meloni, ai piani alti è stato digerito come l'iconica peperonata a colazione di Aldo Giovanni e Giacomo. Il sindaco di Marcon non le ha mandate a dire neppure al segretario metropolitano Andrea Tomaello, tanto da addebitargli «la responsabilità di non aver fatto pesare in sede regionale la candidatura della rappresentanza veneziana, che si è vista scavalcata da esponenti civici calati dall'alto senza un'adeguata condivisione da parte del movimento». Tomaello, interpellato, non commenta. «Prima del voto non intendo dare adito a polemiche».
Il segretario non parla, ma il partito mormora. E più di qualcuno sostiene che dalle ultime elezioni il rapporto tra lui e Romanello non sia più propriamente rose e fiori. Attriti legati, forse, alla mancata candidatura nazionale del primo cittadino marconese, per anni considerato un po' l'enfant prodige del partito. Quello tra Romanello e Meloni sembra un flirt di ripicca più che un nuovo amore, anche se a Marcon sembra non essere un segreto lo scarso contributo alla campagna elettorale arrivato dal sindaco (che peraltro è segretario della sezione comunale). Romanello, infatti, sarebbe uno dei pochi a non aver indetto il circolo di sezione, inoltre non avrebbe ancora messo a disposizione i classici gazebo elettorali. «Da lui neanche un post su Facebook», dicono i colleghi di partito.

LE CHAT

E non è tutto: circolano degli screenshot di una chat di sezione in cui si nota che chi aveva chiesto una riunione di sezione e i gazebo era stato poi estromesso dal gruppo. Scaramucce, per carità, non ancora fratture insanabili. Romanello stesso ha ribadito di essere e di rimanere «convintamente leghista, ho la tessera della Lega da 15 anni e non ho mai messo in discussione i nostro valori fondanti». Queste schermaglie, però, hanno dato fastidio a diversi livelli. Non sono piaciute, pare, nemmeno alla senatrice Nadia Pizziol, consigliere comunale della Lega per vent'anni a Marcon. Il mancato contributo della sezione cittadino alla causa del Carroccio in vista delle politiche l'avrebbe profondamente delusa. Non è dato sapere, al momento, se vi fossero anche altri leghisti ad assistere al monologo della leader di Fratelli d'Italia, non è dato sapere se qualcuno stia pensando di cambiare casacca visti i pronostici di sorpasso. Intanto c'è chi ha fatto il percorso inverso, da Fratelli d'Italia alla Lega: come l'assessore Sebastiano Costalonga o il sindaco di Chioggia Mauro Armelao.

Ultimo aggiornamento: 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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