MESTRE - Sono già un esercito e, probabilmente, i numeri sono destinati a salire. Sono circa un centinaio i clienti della Green Project Agency, azienda mestrina finita nel mirino della procura di Venezia per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, che stanno correndo ai ripari. «Questa settimana - spiega Paolo Schiona, presidente di Atecon, l'associazione di consumatori che sta raccogliendo in queste settimane le istanze e le segnalazioni dei clienti - abbiamo già 70 appuntamenti fissati. La pagina Facebook dedicata che abbiamo creato è passata da 15 a 180 iscritti nel giro di quindici giorni».
La società, in pratica, presentava ai suoi clienti un pacchetto sulla scia degli ecobonus: una caldaia, due split e un servizio di domotica (che venivano pagate in parte con una finanziaria e in parte con lo sconto in fattura del 65% che pagava lo Stato) con la promessa di non dover più pagare le bollette perché le avrebbe pagate d'ora in poi la stessa Green Project.
IL MECCANISMO
A quanto ricostruito dagli agenti della guardia di finanza di Mirano che stanno indagando sull'episodio, coordinati dal pm lagunare Davide Nalin, il problema riguarderebbe la cessione del credito riscosso il più delle volte a insaputa dei privati di riferimento. I riscontri effettuati in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, infatti, avrebbero fatto emergere fatture per lavori di efficientamento energetico caricate nei "cassetti fiscali" pure di persone che non avevano sottoscritto alcun contratto e i cui dati magari erano stati ottenuti con la scusa di presentare un preventivo. Ciò bastava alla ditta per presentarsi in banca e riscuotere il credito il cui valore era calcolato non solo sul costo dell'impianto installato, ma anche sulla fornitura di ultrannuale di gas e/o energia elettrica per importi fra i ventimila e i trentamila euro. Tra i cinque indagati anche il titolare dell'azienda, il 33enne Tommaso Giuliano. La Green Project Agency è nota in città anche per le sue attività nell'ambiente sportivo, sponsor di varie società tra calcio e ciclismo. Alcune di queste, come il Mestre Calcio a 5, ha già annunciato di voler rescindere il contratto di collaborazione.
GLI EFFETTI
Ma non è finita. Ai clienti potrebbero arrivare anche le cartelle esattoriali dell'agenzia delle Entrate per i crediti "fasulli": che oltre a chiedere indietro i rimborsi potrebbero applicare delle sanzioni che potrebbero andare dal 30 al 200 per cento in più. «Abbiamo un caso analogo a Reggio Emilia che ci ha visto vincere la battaglia legale in tutti i gradi di giudizio - continua Schiona - il sistema della Green Project in Italia viene applicato da diverse aziende, finora noi ne abbiamo censite circa una cinquantina».