Pusher padroni, «I clienti chiedono di accompagnarli per paura di quei ceffi»

Domenica 13 Maggio 2018 di Alvise Sperandio
Pusher padroni, «I clienti chiedono di accompagnarli per paura di quei ceffi»
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MESTRE - «L'altro giorno avevamo ospiti quattro clienti. Quando hanno finito di pranzare, li abbiamo accompagnati alla porta e mentre uscivano, sul marciapiede è scoppiato il finimondo di urla e di botte. Alle 3 del pomeriggio. Da preoccuparsi e da vergognarsi di una scena che non è un bel biglietto da visita per questa città».

I titolari di uno dei tanti ristoranti della zona raccontano i guai quotidiani generati dai pusher che adesso hanno fatto delle rastrelliere di via Col di Lana il loro punto di ritrovo, minacciando anche i pendolari. «Ne fanno di tutti i colori, fino a distendersi sulle auto in sosta per mangiare. Spesso si mettono a prendere a pedate bici e motorini parcheggiati, così per sport proseguono Ci sono persone che vengono a pranzare da noi tutti i giorni da 35 anni e come noi sono basiti da un degrado assoluto che nessuno è in grado di arginare. Ormai ci capita persino che alcune persone, specialmente alla sera, chiedano di essere accompagnate a ritirare la macchina parcheggiata nei paraggi perché non si fidano più di passeggiare da sole. Questa situazione sembra giunta a un punto di non ritorno e adesso cominciamo a risentirne anche sul piano del lavoro e degli incassi. Le forze dell'ordine? Passano, guardano e vanno via».

Parecchi residenti non si dicono soddisfatti dell'efficacia dei controlli, pur riconoscendo che il dialogo e la collaborazione sono continui. «La Polizia locale rinvia alla Questura e quando chiamiamo il 113 fanno a noi l'interrogatorio su chi siamo, dove abitiamo, dove ci troviamo mentre stiamo telefonando, che cosa stiamo vedendo, come se non ci conoscessero e soprattutto non fossero al corrente di quel che succede qui tutti i santi giorni spiegano alcuni Passa anche la camionetta dei Lagunari, ma loro non hanno competenza contro lo spaccio per cui si limitano a dare un'occhiata. La settimana scorsa abbiamo visto con certezza che la droga era stata nascosta in alcuni sacchetti dentro i bidoni dell'umido: abbiamo chiesto di aprirli per trovarla, ma tra un discorso e l'altro l'operazione non è stata effettuata. E anche i controlli con i cani si sono diradati».

L'attacco ai proprietari delle biciclette è ormai un problema sotto gli occhi di tutti: «Quelle rastrelliere tra l'isola ecologica e l'impalcatura della palazzina in restauro sono diventate un'enclave che favorisce i traffici loschi di questi signori pronti a tutto. Il dato di fatto è che la gente ha sempre più paura», concludono. Nei loro volti e nelle loro parole si avverte la sfiducia sul fatto che la situazione possa cambiare.
 
Ultimo aggiornamento: 18:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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