Mestre, la città "iper" del Veneto
E ora arriva un altro colosso

Mercoledì 9 Aprile 2014 di Alberto Francesconi
Il cantiere di Nave de Vero
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MESTRE - Un solo dato balza all'occhio: nel Veneto, stando ai dati 2012 di Federdistribuzione, ci sono dieci centri commerciali. Tre di questi sono nella terraferma veneziana, nel raggio di dieci chilometri, un quarto, la Nave de Vero, arriverà fra poco più di una settimana.



Una concentrazione imponente: la grande distribuzione vale qualcosa come 180mila metri quadrati di superficie commerciale - come 23 campi da calcio uno di fianco all'altro - serviti da diecimila posti auto. Una città esterna alla città che dà lavoro ad almeno duemila persone. Senza contare che, attorno a nomi come Auchan, Valecenter, Panorama e fra poco Nave de Vero ci sono aree commerciali (solo quella del Terraglio "pesa" almeno centomila metri quadrati) anche più grandi, che hanno creato una megalopoli delle spese che ha trasformato l'ambiente, la mobilità, le abitudini e gli equilibri economici.







Una crescita inarrestabile, commenta il presidente regionale di Confcommercio Massimo Zanon: «Alcune strutture - spiega - sono state progettate quando non c'era la crisi, il calo demografico e la disaffezione agli acquisti. Ma una volta fatti gli investimenti bisogna ballare, e non è detto che ballando non ci si sloghi una caviglia». Come dire che la fortuna delle nuove cattedrali dello shopping non è garantita, anche se le cifre che può vantare la Grande distribuzione sono imponenti: nel 2012 il solo Valecenter di Marcon, da poco ceduto al fondo americano Blackstone, ha realizzato vendite per 134 milioni di euro.



Di sicuro sono assicurate le difficoltà per il commercio tradizionale che pure, secondo Federdistribuzione, a livello nazionale detiene ancora il 56,9% delle quote di mercato (nel settore non alimentare): «L'ulteriore aumento dei grandi centri riduce la possibilità di servire le aree più defilate - prosegue Zanon - Lo diciamo da dieci anni e mi sembra strano che il Comune, che pure si pone il problema dell'impatto delle grandi navi sulla vita della città, non se ne accorga».



Il fronte opposto però ribatte con le cifre. Per il recente raddoppio di Auchan, spiegava l'amministratore delegato di Auchan Gallerie commerciali Italia, Edoardo Favro, sono stati investiti più di 50 milioni di euro, creando circa 250 nuovi posti di lavoro, portando a circa 900 il totale dei dipendenti del centro. E alimentando cantieri edili che altrimenti non si sarebbero mai aperti. Nel caso della Nave de Vero, con il ricorso alla bioedilizia e a standard mirati al massimo risparmio energetico.



«La verità - riconosce il direttore di Confesercenti Venezia Maurizio Franceschi - è che i centri commerciali ora usano anche format innovativi dal punto di vista commerciale», che sfruttano la presenza di "brand" di grande richiamo per la clientela. Uno scenario al quale Confesercenti risponde auspicando la riconquista del centro, dove la realtà commerciale più importante, il Centro Le Barche, non supera i 13.400 metri quadrati di superficie con poche decine di posti auto per i clienti. Troppo poco per rispondere all'"assedio".



Gli investimenti del gruppo Aspiag (Despar) e la presenza di realtà come Cadoro e Pam in centro fanno ancora sperare. Ma non basta: «Quello che serve a Mestre non sono supermercati ma negozi non-food, strutture medio-grandi in grado di riportare la clientela in centro. Segnali di speranza ce ne sono - basti pensare al successo di Img cinemas per piazza Candiani - ma a Mestre si arriva sempre con grande ritardo».
Ultimo aggiornamento: 11:05
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