Seguono un suv e un furgone: i carabinieri arrestano tre romeni per furto

Venerdì 11 Maggio 2018
La refurtiva ritrovata
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MESTRE - I Carabinieri della Compagnia di Mestre, in un’operazione congiunta tra le Stazioni di Spinea, Noale ed del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno arrestato per furto e ricettazione tre presunti predoni di origini romene, Dumitru Grama classe 1973, Ionel Anastasiu del 1992 e Marius Gabriel Railenau.
Già da tempo i Carabinieri della Compagnia avevano predisposto un rafforzamento dei servizi di controllo del territorio con appositi servizi in orario serale/notturno, con la proiezione di decine di pattuglie dedicate al pattugliamento delle zone a maggior densità abitativa, al fine di prevenire i furti ma anche con l’intento di sorprendere i ladri con le mani nel sacco.
Proprio nell’ambito di tale pianificazione i Carabinieri di Spinea vigilavano il centro cittadino di competenza notando in piena notte un furgone ed un SUV condotti da persone sospette, delle quali si decideva subito di seguire le mosse. I due mezzi si spostavano nel territorio di Salzano e quindi si fermavano nel piazzale di una ditta di trasporti e logistica di Noale. Qui due uomini scendevano dal furgone per accomodarsi sulla grossa auto, ma la mossa era evidentemente organizzata per non dare nell’occhio, lontano dai lampioni e con i mezzi adiacenti alla recinzione più distante dalla strada provinciale. I Carabinieri, che nel frattempo facevano convergere altri due equipaggi, decidevano di fermare il mezzo per procedere al controllo degli occupanti ed alla perquisizione.
L’intuizione si rilevava corretta e l’esame del carico permetteva di rinvenire due costosi motocoltivatori risultati rubati poco prima presso due abitazioni adiacenti a Noale. Scattavano quindi le perquisizioni presso il domicilio dei tre ad Asseggiano ove i Carabinieri trovavano un altro motocoltivatore rubato e un Quad, anche esso di presunta provenienza furtiva.
Si sospetta che i tre siano responsabili di furti mirati presso abitazioni isolate di campagna, dove si rifornivano di attrezzature, per poi trasportare le stesse in patria e rivenderle sul mercato locale.
I soggetti venivano quindi dichiarati in stato di arresto e tradotti in carcere, mentre sono in corso le operazioni di restituzione della refurtiva ai legittimi proprietari.
 
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