MESTRE - In dieci minuti (e 500 metri) ha accoltellato due persone. Entrambe le vittime sono finite in ospedale: il primo è un 24enne mestrino, ferito gravemente all’addome, il secondo un 35enne guineano che ha riportato solo delle lesioni superficiali. Il presunto aggressore è stato fermato dalla polizia nella stessa serata in piazzetta Coin: l’uomo, un tunisino, era visibilmente ubriaco.
SECONDO EPISODIO
L’aggressore, riuscito a fuggire, non aveva ancora terminato la sua serata. Sulla sua strada, in via Cappuccina, è finito un 35enne guineano: l’uomo ha ferito anche lui. L’africano è stato portato in ospedale, ma fortunatamente con lesioni lievi. Sul caso sta già lavorando la squadra mobile di Venezia: ieri sera, in via Aleardi, si è precipitato anche lo stesso capo Giorgio di Munno insieme al questore di Venezia Maurizio Masciopinto. E potrebbe non essere finita: la descrizione dell’aggressore di ieri sera, infatti, sembrerebbe molto simile a quella dell’uomo che, due sere fa, ha aggredito e picchiato selvaggiamente una barista che stava tornando a casa in bicicletta, a Marghera, lungo via Cappuccina. Un punto, peraltro, molto vicino al luogo dell’aggressione di ieri sera. Non è da escludere, quindi, che i due accoltellamenti e il pestaggio possano essere ricondotti alla stessa mano violenta.
SCIA DI SANGUE
Resta il fatto che con questo fanno sette accoltellamenti, pur collegati a fenomeni diversi. Gli altri casi, infatti, erano regolamenti di conti tra spacciatori come quello avvenuto al parco Albanese, in mezzo alla folla di un festival, i due tra via Piave e piazzale Giustinian dell’altro giorno. Il quinto, un minore ferito lievemente a un gluteo da uno spacciatore sotto al sottopasso di via Dante.
NUOVI GRUPPI
È ormai una realtà, però, che da un po’ di tempo si è insediata una nuova frangia di stranieri particolarmente violenta. Anche per questo motivo il questore, nei giorni scorsi, ha annunciato provvedimenti per Mestre simili a quelli adottati per campo Santa Margherita con cui sono stati espulsi 14 stranieri che si riteneva potessero mettere a rischio la sicurezza della città.