Dal pesce velenoso alle meduse: come soccorrere i bimbi in spiaggia

Venerdì 3 Agosto 2018 di Marco Biolcati
Dal pesce velenoso alle meduse: come soccorrere i bimbi in spiaggia
 Colpi di calore, cadute dalle giostre, annegamento, punture di varagno. La spiaggia è uno dei luoghi in assoluto dove i bambini si divertono di più, ma nasconde anche non poche insidie. Per questo è fondamentale che i genitori veglino sempre sui propri figli stando attenti a non lasciarli soli in particolari situazioni. «Innanzitutto – spiega il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Chioggia Andrea Tiozzo – bisogna fare molta attenzione ai colpi di calore. Nelle giornate con tanta umidità e afa è fondamentale che i bambini non vengano portati in spiaggia e stiano al sole nelle ore più calde. Il meccanismo della sudorazione non è efficace e possono verificarsi anche convulsioni. In caso di sintomi dovuti a eccessiva esposizione al sole è bene rivolgersi quanto prima al più vicino pronto soccorso». 
 
LE CADUTE
In questi ultimi anni molti stabilimenti balneari si sono dotati di giostre e scivoli sempre più alti e sofisticati. Non sono quindi rare le cadute: «Anche in questo caso occorre sempre vigilare sui bambini – continua il primario Tiozzo – se un bambino non piange e non reagisce agli stimoli, ha battuto la testa e vomita allora è importantissimo che venga visto quanto prima dal personale sanitario». 
ANNEGAMENTO
Ma è in mare che si corrono i rischi maggiori: «Ci capita spesso – continua Tiozzo – che i bambini piccoli siano affidati in mare dai genitori ai figli più grandi anche se minorenni. In questo modo il rischio di annegamento ovviamente aumenta. In mare deve sempre esserci un adulto. Evitare inoltre di andare in acqua con la bandiera rossa issata o dopo aver appena mangiato. In caso di mala digestione si può perdere i sensi e, se si sta nuotando, il rischio di annegamento è ovviamente elevato».
IL PESCE CHE PUNGE
Ma a mietere diverse “vittime” quest’anno a Sottomarina è soprattutto il varagno, o pesce tracina. Molti i bambini, ma anche gli adulti, punti questa estate. «E’ un pesce che si nasconde a riva sull’acqua bassa. I giorni più a rischio sono quelli dopo le mareggiate. Il pesce tracina lascia fuori dalla sabbia solo il dorso e, se calpestato inavvertitamente, dagli aculei rilascia una tossina molto potente che provoca dei dolori fortissimi e lancinanti. Molte persone, anche adulte, arrivano al pronto soccorso con le lacrime agli occhi». 
Per rimediare alla dolorosa puntura assolutamente niente ghiaccio: «E’ un errore che commettono in tanti – conclude Tiozzo – in realtà la tossina del varagno è termolabile e quindi è necessario immergere il piede o la parte punta in acqua molto calda (senza ovviamente procurarsi ustioni) o eventualmente sotto la sabbia calda. In questo modo si attenua il dolore e si inattiva il veleno». 
MEDUSE
I casi sono praticamente quotidiani e sempre più frequenti, anche se alla fine non tutti si recano al pronto soccorso. Del resto già sulla spiaggia sono presenti dei punti di intervento sanitario, gestiti dai concessionari, che servono proprio per queste situazioni. Meduse e pesci ragno sono pericoli anche nel mare di Jesolo. Da settimane ormai si vedono numerose meduse, soprattutto davanti alla spiaggia del faro, comunque una conferma che l’acqua è pulita. Da qualche giorno si sono rivisti anche i pesci ragno, soprattutto vicino alla riva. Così tra punture e bruciore, non manca chi si rivolge ai punti di intervento della spiaggia o addirittura al pronto soccorso di via Levantina. Tra i casi più numerosi ci sono le punture provocate dalle meduse con i tentacoli urticanti, in ogni caso mai nulla grave anche perché nelle nostre acque non ci sono meduse pericolose. Visto l’aumento di queste richieste l’Ulss 4, ha deciso di aggiornare la propria App “Vacanze in Salute”, scaricabile gratuitamente per i telefonini, aggiungendo una sezione specifica con i consigli utili per affrontare alcuni dei problemi più frequenti per chi trascorre la giornata al mare, come appunto le punture di medusa, di pesce ragno e i colpi di calore. 
Anche a Bibione le infermerie di spiaggia sono quotidianamente impegnate per le piccole ustioni delle meduse, più rara la puntura del pesce ragno. «Quest’anno sono decisamente diminuiti i casi di bagnanti che vengono punti dal pesce ragno - fanno sapere dalla Bibione spiaggia, concessionaria del litorale est - Quando accade li curiamo noi, direttamente nelle nostre infermerie del litorale. Lo scorso anno erano decisamente più numerosi i casi di punture di pesce ragno». 
«Sono di più i bagnanti che ci chiedono aiuto per le meduse - spiegano dalla Bibione mare, a Pineda - sono diminuite le richieste di soccorso per i pesci ragno. Mettiamo la ferita con dell’ acqua tiepida e nei casi più gravi con degli antistaminici”. La conferma arriva anche dal Punto di primo intervento e dal Pronto soccorso di Portogruaro, a cui fanno riferimento sia Caorle che Bibione, dove dall’ inizio dell’estate hanno curato solo un paziente per il pesce ragno.
Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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