MARGHERA - Controllano un’auto con alcuni tunisini a bordo: uno di loro, A. S. non aveva documenti e manifestava nervosismo ed insofferenza all’operato degli agenti. Considerato l’emergere, da controlli in banche dati, di precedenti segnalazioni a suo carico per stupefacenti i poliziotti lo perquisivano trovandogli, nella zona inguinale, tra pantaloni e slip, ben 12 involucri di cellophane contenenti eroina per circa 30 grammi.
Considerata la flagranza nel reato, i poliziotti procedevano a formalizzare l’arresto dell’uomo. Poi decidevano di estendere la perquisizione al domicilio dove non veniva rinvenuta altra droga, ma in compenso veniva rintracciato un connazionale, sprovvisto di qualsiasi documento di identificazione con due borse contenenti varie bottiglie di profumo, 2 orologi da polso, 2 telefoni cellulari ed un portafoglio contenente 925 euro in banconote di vario taglio. La farsesca versione addotta dal soggetto, secondo la quale si sarebbe trattato di merce regolarmente acquistata, non reggeva, non solo in considerazione del quantitativo, ma anche per le placche antitaccheggio ancora presenti.
Successivamente, grazie a controlli effettuati in banche dati, si appurava che l’ospite dell’arrestato risultava essere un soggetto di nazionalità tunisina, con precedenti segnalazioni per reati contro il patrimonio e già gravato da provvedimento di espulsione ed ordine del questore di abbandonare il territorio nazionale, non ottemperato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Considerata la flagranza nel reato, i poliziotti procedevano a formalizzare l’arresto dell’uomo. Poi decidevano di estendere la perquisizione al domicilio dove non veniva rinvenuta altra droga, ma in compenso veniva rintracciato un connazionale, sprovvisto di qualsiasi documento di identificazione con due borse contenenti varie bottiglie di profumo, 2 orologi da polso, 2 telefoni cellulari ed un portafoglio contenente 925 euro in banconote di vario taglio. La farsesca versione addotta dal soggetto, secondo la quale si sarebbe trattato di merce regolarmente acquistata, non reggeva, non solo in considerazione del quantitativo, ma anche per le placche antitaccheggio ancora presenti.
Successivamente, grazie a controlli effettuati in banche dati, si appurava che l’ospite dell’arrestato risultava essere un soggetto di nazionalità tunisina, con precedenti segnalazioni per reati contro il patrimonio e già gravato da provvedimento di espulsione ed ordine del questore di abbandonare il territorio nazionale, non ottemperato.
Il tunisino rinvenuto in possesso di droga è stato tradotto presso il carcere di Venezia a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’arresto è stato convalidato nella mattinata ed il giudice ha poi disposto i domiciliari. Nei confronti dell’ospite invece si procedeva a deferimento in stato di libertà per il reato di ricettazione e per l’inosservanza dell'allontanamento.