«Mia madre ha donato un rene a papà, la ringrazio per avermelo restituito», l'odissea di una veneziana 17enne

Dalla sofferenza all'occasione per ripartire Le storie dei trapiantati al Padiglione Rama

Lunedì 29 Maggio 2023 di Redazione
«Mia madre ha donato un rene a papà, la ringrazio per avermelo restituito», l'odissea di una veneziana 17enne

VENEZIA - «Da bambina non lo avevo capito, ma ora so il valore di un dono: ringrazio i miei zii che mi tennero con loro mentre la mamma donava il suo rene al papà. La ringrazio per avermelo restituito, e ringrazio chi mi è stato vicino».
Le parole di A., diciassettenne veneziana, assieme ad altre storie di sofferenza ma anche di occasioni di nuova vita, hanno scosso la mattinata dedicata ieri alla Giornata del Dono e del Ringraziamento, organizzata nell’auditorium del Padiglione Rama da Aido Provinciale di Venezia e di Treviso, in collaborazione con Avis Provinciale di Venezia, Fondazione Banca degli Occhi del Veneto e Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso. E la diciassettenne ha “ringraziato” due volte: «Posso davvero testimoniare il valore del dono e del trapianto. Nella mia famiglia esistono entrambi, perché sono figlia di due trapiantati. Io credo che nonostante ci sia tanta sofferenza in chi dona e in chi riceve, la vita ci educhi a questo: la vita ci educa al valore del donarsi». Presenti in auditorium anche il personale dei Coordinamenti ospedalieri per i trapianti dell’Ulss 3 Serenissima, con la dottoressa Marzia Bellin, e di Ulss 4 del Veneto Orientale portata avanti dall’équipe della dottoressa Elena Momesso. «È una grande occasione - ha detto il direttore generale dell’Ulss 4 Mauro Filippi - per ringraziare tutte le famiglie dei donatori e gli operatori e tutta l’organizzazione sanitaria». «Questa giornata è il simbolo della collaborazione tra le istituzioni e le associazioni del dono - ha sottolineato il presidente dell’Aido provinciale di Venezia, Francesco Lorenzon -.

All’inizio del progetto “ Una scelta in comune” in Italia, nel 2016, avevamo un milione e mezzo di iscritti al Registro Nazionale Donatori, oggi sono stati superati i 10 milioni.

L’ESEMPIO DI MEOLO

Nel Veneziano basta citare l’esempio di Meolo, dove in un anno gli iscritti al registro sono stati 1400 in più». Dati che rispecchiano la sensibilità della cittadinanza, testimoniata in primo luogo dagli operatori, e la possibilità che il dono offre non solo sul piano della cura, ma anche della ricerca. «In Veneto ogni cittadino ha accesso al trapianto di cornea, ma nel resto del mondo non è così - ha sottolineato il direttore di Fondazione Banca degli occhi, Diego Ponzin -. Il rapporto nel mondo è di una cornea per 70 pazienti. Per questo il nostro compito è sviluppare anche la ricerca, perché ci sono persone che non hanno accesso a cure eccellenti come le nostre, e malattie oculari che attendono ancora una risposta, che potrebbe arrivare dalla nuova frontiera del trapianto di cellule». Anche questo nuovo scenario resta però condizionate dalla presenza di un “sì” alla donazione, come quelli espressi da Valentina Donadi quando accordò il dono delle cornee del marito, elicotterista della Polizia, morto nel ritorno da un turno di lavoro, oppure da Gianna Zulianello che, dopo due trapianti di cornea, ha nel cuore e nei suoi occhi il gesto di due donatori.

Ultimo aggiornamento: 13:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci